Italcementi, Cisal: “Da Roma venga un segnale a sostegno del Sud”
redazione | Il 15, Giu 2012
“Per i rappresentanti dell’esecutivo di palazzo Chigi l’incontro del 20 prossimo costituisce l’occasione buona per dimostrare se può esserci ‘ascolto’ per l’allarme-appello lanciato dai lavoratori di Vibo Marina che rivendicano un diritto al lavoro”
Italcementi, Cisal: “Da Roma venga un segnale a sostegno del Sud”
“Per i rappresentanti dell’esecutivo di palazzo Chigi l’incontro del 20 prossimo costituisce l’occasione buona per dimostrare se può esserci ‘ascolto’ per l’allarme-appello lanciato dai lavoratori di Vibo Marina che rivendicano un diritto al lavoro”
(ANSA) – CATANZARO – “L’incontro di mercoledì prossimo al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza Italcementi di Vibo Marina va considerato un evento di estrema importanza e delicatezza per i gravi problemi che attanagliano il mondo dell’occupazione meridionale”. E’ quanto afferma, in una nota, il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro. “Il ‘caso Italcementi’ di Vibo Marina – prosegue Cavallaro – deve rappresentare una forte provocazione per il Governo Monti chiamato a decidere se assistere o meno i lavoratori in difficoltà attraverso un ‘Progetto per il Sud’ con un intervento che deve avere la forza di scardinare il vecchio sistema di portare avanti trattative, spesso spente sul nascere, e che solitamente approdano al tavolo di governo come ultima spiaggia in attesa della consueta agonia. Non può essere definito diversamente il vertice che vedrà impegnati il Gruppo Italcementi, le rappresentanze sindacali e la classe politica calabrese con quest’ultima che decide di svegliarsi soltanto di fronte ai misfatti consumati ai danni dei lavoratori e delle loro famiglie. Per i rappresentanti dell’esecutivo di Palazzo Chigi l’incontro del 20 prossimo costituisce l’occasione buona per dimostrare se può esserci ‘ascolto’ per l’allarme-appello lanciato dai lavoratori dell’Italcementi di Vibo Marina che rivendicano un diritto al lavoro costruito su decenni di rinunce e sacrifici, pagato anche con morti e malattie professionali, ma anche basato su promesse che nessuno pensava potessero conoscere una fine anticipata così assurda ed infelice”. A giudizio di Cavallaro “quello di Roma resta un appuntamento ideale per dimostrare se c’é una precisa volontà ed un reale interesse per aiutare il sud a superare una crisi che non conosce ormai confini. Si tratta di capire se la Calabria, per come spesso inutilmente declamato, è nel ‘cuore’ del governo centrale o se bisogna rassegnarsi sempre di più al peggio. Alla classe politica calabrese, ad iniziare dal Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, chiedo che tipo di sacrificio personale si è disposti a spendere qualora il provvedimento dell’Italcementi dovesse rimanere inalterato nella sostanza, ovvero la chiusura dello stabilimento”.
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