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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 GENNAIO 2025

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Esodati, Fornero: “Tutelati 65mila restano fuori 55mila”

Esodati, Fornero: “Tutelati 65mila restano fuori 55mila”

| Il 19, Giu 2012

Ministro al Senato: ‘Dati Inps parziali e forvianti, da salvaguardare non sono 400mila lavoratori’

Esodati, Fornero: “Tutelati 65mila restano fuori 55mila”

Ministro al Senato: ‘Dati Inps parziali e forvianti, da salvaguardare non sono 400mila lavoratori’

 

 

(ANSA) I lavoratori che saranno salvaguardati sono 65.000 unità. Lo ribadisce il ministro del Lavoro Elsa Fornero parlando al Senato. Fornero afferma che si sono voluti salvaguardare lavoratori già usciti dal lavoro e quindi più a rischio di rimanere senza reddito e senza pensione. Oltre a questi, aggiunge il ministro, sono da salvaguardare altri 55.000 lavoratori. Tra questi ultimi, 40.000 sono quelli in mobilità.

I dati contenuti nella Relazione dell’Inps al ministero sui lavoratori esodati (390.200 la platea di coloro che rischiano di restare senza lavoro e senza pensione) sono “parziali e fuorvianti”, Lo afferma il ministro del Lavoro, Elsa Fornero parlando al Senato. Il numero dei lavoratori da salvaguardare non è di 400.000 persone e il documento dell’Istituto – ha affermato Fornero – “ha impropriamente alimentato le polemiche”.

”Respingo con forza ogni insinuazione sul fatto che io abbia fornito informazioni non vere sul numero di lavoratori interessati o che abbia voluto sottrarre dati”, aggiunge il ministro, parlando del caso sorto sui numeri forniti dall’Inps.

‘SI POSSONO ESTENDERE SUSSIDI DISOCCUPATI’ – Per far fronte al problema dei lavoratori esodati oltre a quelli già salvaguardati o che il Governo intende salvaguardare con prossimi provvedimenti il Governo potrebbe estendere il trattamento di disoccupazione o pensare alla partecipazione a lavori di pubblica utilità, afferma il ministro del Lavoro. “Il Governo – spiega Fornero – si è già ripetutamente espresso manifestando l’intenzione di salvaguardare innanzi tutto i lavoratori interessati da accordi collettivi, in specie sottoscritti con l’ausilio dello stesso Governo attraverso il Ministero del lavoro e quello dello sviluppo, dato che l’approdo alla pensione al termine della mobilità era in questi accordi considerato elemento essenziale per la loro stessa conclusione. Per altre categorie la salvaguardia potrebbe riguardare coloro che maturano il diritto entro il 2014 o che hanno superato una certa soglia di età”. Per quanto riguarda i lavoratori meno anziani “il mix delle soluzioni può muovere dall’estensione del trattamento di disoccupazione a formule di sostegno dell’impiego di queste persone, per esempio, con incentivi contributivi e fiscali nella direzione indicata dallo stesso disegno di legge di riforma del mercato del lavoro”.

“Si potrebbe pensare ad una norma per estendere il contributivo pieno anche agli uomini, oltre che per le donne, come opzione di scelta da demandare a lavoratore e all’azienda. Si stratta di ipotesi per le quali il governo vuole confrontarsi con le parti sociali”, aggiunge Fornero.

‘RIFORMA LAVORO NON E’ DOGMA’ – Sulla riforma del lavoro “non c’é dogmatismo”, bisogna “essere disposti a monitorarla, a vedere se gli effetti si discostano dagli obiettivi posti e se così dovesse succedere bisogna avere la disponibilità eventualmente a cambiare qualcosa”. Cosi’ il ministro del Lavoro, parlando in collegamento telefonico dal convegno ‘Occupazione e Welfare’, organizzato dalla Fondazione Craxi, spiega che “la riforma del mercato del lavoro è un buon equilibrio tra esigenze spesso contrapposte delle parti”. Quindi, aggiunge, “se ci si sforza tutti insieme di guardare alle cose positive che ci sono e all’equilibrio che realizza, io credo che faremo un buon passo nella direzione di un futuro migliore per questo paese”.

La riforma del mercato del lavoro è una “norma complessa” quindi “dobbiamo fare nostro un atteggiamento pragmatico, che il controllo in itinere, in applicazione, delle riforme”, afferma Fornero. Per il ministro è questo “il metodo che dobbiamo usare”.

LAVORATORI TERMINI IMERESE SALVAGUARDATI – I lavoratori di Termini Imerese in cassa integrazione straordinaria che hanno i requisiti per la pensione con le vecchie regole entro i due anni di cigs e i 4 di mobilità saranno salvaguardati dal nuovo provvedimento che il Governo intende adottare. E’ quanto emerge dall’informativa del ministro del Lavoro Elsa Fornero al Senato.

ASSENZE IN AULA SENATO MENTRE PARLA FORNERO – Anche se attesa e richiesta a gran voce, l’ informativa del ministro del Lavoro Elsa Fornero sugli esodati non ha riempito l’emiciclo del Senato, anzi. Mentre il ministro leggeva il suo intervento e forniva i suoi dati c’erano molti vuoti nel settore occupato dal PdL, con almeno una sessantina di senatori non presenti in Aula. Circa una decina i senatori del Pd assenti mentre qualche banco vuoto si notava anche tra i senatori centristi, della Lega e dell’ Idv.

BERSANI, RISOLVERE ESODATI E ACCELERIAMO DDL LAVORO – Il Pd è pronto ad “accelerare” sull’approvazione del Ddl sulla riforma del mercato del lavoro ma chiede “una risposta non verbale” e rapida sul problema degli esodati. In questo caso è pronto anche a valutare ulteriori modifiche sul lavoro in un decreto legge. Lo ha spiegato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a ‘Youdem’. Bersani ha ribadito che per il Pd risolvere il problema degli esodati è “un tema sociale acutissimo” ed è “una priorità”.

Bersani ha spiegato che il Pd sta dicendo al Governo “una cosa molto chiara”, cioé che è pronto “ad accelerare le norme sul mercato del lavoro, anche se non ci soddisfano e dovremo assolutamente tornarci su”. Ciò detto, “a fronte di questo ci vuole una risposta non verbale sul tema degli esodati perché non si può lasciare la situazione in così grave incertezza”. A chi gli chiede se fosse disposto ad apportare in futuro modifiche attraverso lo strumento di un decreto, Bersani ha risposto affermativamente: “può essere una cosa che può essere valutata, però a fronte di una iniziativa che riguarda gli esodati che per noi – ha ribadito – è una priorità”.

MARTONE, SIAMO REALISTI, FAREMO CIO’CHE E’ NECESSARIO – “E’ necessario un approccio realista, e quindi valutare come funzionano le istituzioni del mercato del lavoro e fare il necessario per risolvere i problemi”. E’ qaunto ha affermato a proposito della riforma del lavoro il viceministro del Welfare, Michel Martone, a margine di un evento Uil. “Un’approvazione rapida entro il vertice del 28 è sicuramente un segnale importante che l’Italia prosegue sulla via del risanamento. Dopo l’approccio sarà quello di guardare con realismo al funzionamento degli istituti del mercato del lavoro e intervenire dove è necessario”, ha detto Martone.

GASPARRI, PER PDL ESODATI ASSOLUTA PRIORITA’ – “Per il Pdl la questione degli esodati è un’assoluta priorità. La riforma delle pensioni andava fatta ma nessuno può essere abbandonato senza stipendio e senza pensione. Noi vogliamo che ci siano certezze per gli esodati. Il governo tecnico ha fatto troppi errori tecnici e non possiamo lasciare centinaia di migliaia di cittadini in preda alla disperazione”. Lo dice il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, che interverrà in Aula dopo l’informativa del ministro Fornero sugli esodati.

CONSULENTI LAVORO, DATI INPS REALI,SONO 370.000 – I lavoratori che nei prossimi anni rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’allungamento dell’eta’ pensionabile previsto dal decreto Salva Italia sono almeno 370.000. Lo sostiene in una ricerca la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro che sottolinea come le stime contenute in una relazione dell’Inps al ministero siano veritieri.

”Se e’ vero – sottolinea Rosario De Luca, Presidente della Fondazione – che 65 mila lavoratori sono stati salvaguardati dal decreto, ne restano almeno altri trecentomila che in virtu’ della normativa vigente si ritroveranno presto esodati”. I consulenti del lavoro sottolineano che nel 2011 sono stati oltre un milione e mezzo i lavoratori destinatari dei trattamenti di cassa integrazione e circa 188.000 alla mobilita’. ”Per individuare il numero degli interessati dal problema – affermano – si deve applicare il tasso di uscita incentivata dal lavoro (ovvero l’anticipo del raggiungimento dei requisiti per la pensione) che nel settore industria raggiunge la percentuale del 14% di coloro che hanno beneficiato degli ammortizzatori sociali. Si tratta di 238.000 persone. A questi vanno aggiunti i lavoratori, nati dopo il 1946 , autorizzati alla prosecuzione volontaria e con un ultimo versamento contributivo versato in data antecedente il 6 dicembre 2011 (circa 133 mila soggetti). Si tratta di circa 370 mila esodati sui quali e’ necessario intervenire”.