Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Ocse: disoccupazione in Italia continuerà salire

Ocse: disoccupazione in Italia continuerà salire

| Il 10, Lug 2012

Presentato il rapporto su prospettive del lavoro: ‘I giovani pagano il prezzo più alto della crisi’

Ocse: disoccupazione in Italia continuerà salire

Presentato il rapporto su prospettive del lavoro: ‘I giovani pagano il prezzo più alto della crisi’

 

 

(ANSA) “L’Italia é stata colpita duramente dalla crisi ed è probabile che la disoccupazione continui ad aumentare”. E’ quanto scrive l’Ocse nel suo ultimo rapporto sulle prospettive dell’occupazione, presentato oggi a Parigi.

In Italia il costo occupazionale della crisi “non è distribuito in modo uniforme. Sono stati soprattutto i giovani e i lavoratori meno qualificati a perdere il lavoro”, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo.

L’Ocse plaude inoltre alla riforma del mercato del lavoro approvata lo scorso giugno dal Parlamento e invita il nostro Paese ad attuarla in tempi rapidi.

DISOCCUPAZIONE RECORD EUROZONA A MAGGIO – Disoccupazione record nei Paesi dell’eurozona. Secondo l’Ocse, l’organismo internazionale con sede a Parigi, il tasso di disoccupazione a maggio 2012 è stato dell’11,1%, il dato più elevato mai registrato.

ITALIA MOLTO COLPITA, DISOCCUPAZIONE SALE – “La recente recessione – scrive l’Ocse – ha colpito duramente l’economia italiana, il cui prodotto interno lordo è diminuito fortemente all’apice della crisi nel 2009. Dopo una breve ripresa, le previsioni Ocse di maggio 2012 prevedono che il Pil italiano scenda ulteriormente nel 2012 e che rimanga pressoché invariato nel 2013”. Di conseguenza, conclude l’organismo internazionale con sede a Parigi, “dopo un temporaneo miglioramento all’inizio del 2011, il tasso di disoccupazione ha ripreso a crescere negli ultimi tre trimestri fino a superare il 10% in maggio e si prevede che continuerà a aumentare nel 2013”.

GIOVANI I PIU’ COLPITI – In Italia, “il tasso di disoccupazione di lunga durata, un indicatore della gravità delle condizioni del mercato del lavoro, è aumentato fortemente tra i giovani e, seppur in misura minore, per i lavoratori con basse qualifiche e gli uomini tra i 25 e i 54 anni, mentre è rimasto stabile per le donne e i lavoratori più qualificati”.

Rispetto alla media Ocse, prosegue l’organismo, in Italia “l’aumento del tasso di disoccupazione di lunga durata è stato più marcato e distribuito in modo più disuguale tra categorie sociodemografiche”.

RIFORMA LAVORO RIDURRA’ EFFETTI NEFASTI RECESSIONE – “E’ probabile che la recente riforma del mercato del lavoro riduca i costi sociali e occupazionali delle prossime recessioni”: è quanto si legge in una scheda consacrata all’Italia dell’Employment Outlook 2012 dell’Ocse, presentato oggi a Parigi. In primo luogo, secondo l’Ocse, “una minor incidenza del lavoro a termine e di altre forme contrattuali atipiche e precarie dovrebbe favorire la capacità del mercato del lavoro italiano di affrontare future recessioni, riducendone anche i costi sociali”. Secondo, prosegue l’organismo con sede a Parigi, “la riforma estende la copertura dell’indennità di disoccupazione a una platea più ampia di lavoratori e ne aumenta moderatamente la somma, riducendo così i costi sociali legati ad un aumento della disoccupazione”.

“Da molti anni – ricorda l’organismo – l’Ocse sollecitava l’Italia a intervenire sul proprio sistema di ammortizzatori sociali e le stime dell’Organizzazione suggeriscono che la riforma aumenterà notevolmente il livello dei sussidi di disoccupazione relativamente al reddito precedente la perdita del posto di lavoro”. E ancora: “Si tratta di un ottimo primo passo ma che necessita di essere accompagnato da una efficace strategia di attivazione fondata su una più chiara distinzione di compiti tra il governo centrale e le autorità regionali, e ispirata al principio per il quale i lavoratori si impegnano a cercare attivamente un lavoro o a partecipare a corsi di formazione in cambio dei sussidi e, in caso di inadempimento, sono soggetti a sanzioni”.