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TAURIANOVA (RC), VENERDì 27 DICEMBRE 2024

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Rifugiati: il sindaco di Riace in sciopero della fame

Rifugiati: il sindaco di Riace in sciopero della fame

| Il 17, Lug 2012

Domenico Lucano: “Da un anno senza fondi, emergenza nell’emergenza”

Rifugiati: il sindaco di Riace in sciopero della fame

Domenico Lucano: “Da un anno senza fondi, emergenza nell’emergenza”

 

 

(ANSA) – RIACE (REGGIO CALABRIA) – E’ da oggi in sciopero della fame per chiedere il rispetto dei diritti dei rifugiati Domenico Lucano, sindaco di Riace, nella locride, che ha accolto diverse famiglie di profughi giunti in Calabria dopo lo sbarco a Lampedusa. “Da un anno – spiega – non riceviamo più contributi dalla Protezione civile e la situazione è insostenibile. Ci stanno prendendo in giro”. Nel suo paese vivono 150 rifugiati tra cui 30 bambini. “Viviamo un’emergenza nell’emergenza”.

“La situazione adesso – aggiunge Il sindaco Lucano – è diventata davvero difficile. Sono stati fatti danni irreparabili con case rimaste senza corrente elettrica. Anche gli esercenti non sono più in condizione di venirci incontro. Solo la farmacia accetta i nostri bonus per il latte a una bimba di sei mesi figlia di una coppia di rifugiati”. Intanto a Riace e al suo primo cittadino è giunta l’adesione e la solidarietà di altri sindaci calabresi come quello di Acquaformosa Giovanni Manoccio che vive la sua stessa situazione, gli ex sindaci di Caulonia Ilario Ammendolia e di Rosarno Giuseppe Lavorato. “La protesta andrà avanti a oltranza – dice ancora Lucano – fino a quando non verrà qui chi ha possibilità di risolvere una condizione diventata davvero insostenibile. Rivendichiamo il rispetto minimo dei diritti dei rifugiati e delle loro famiglie”.

RETE COMUNI SOLIDALI, E’ EMERGENZA UMANITARIA

La Rete dei Comuni Solidali appoggia la denuncia dei Comuni della Locride Riace Caulonia e di tutti gli Enti gestori che gestiscono i progetti di accoglienza immigrati della Calabria che da mesi non ricevono i contributi per la normale gestione dei progetti. E’ quanto si afferma in un comunicato di Recosol Calabria. “Inammissibile che un sindaco – prosegue la nota – debba ricorrere ad un gesto così grave come lo sciopero della fame per richiamare l’attenzione su un problema che coinvolge la sua comunità. Può una mancata firma su un pezzo di carta ridurre alla fame decine e decine di migranti? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere dei minorenni a restare senza assistenza sanitaria? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere, in questa estate bollente, intere famiglie a vivere senza corrente elettrica, senza un frigorifero funzionante in cui conservare i cibi? Può una mancata firma su un pezzo di carta costringere decine di lavoratori a restare per 7 mesi senza stipendio? Può una mancata firma danneggiare l’economia di interi paesi, costringendo molti piccoli commercianti a fare credito per non lasciare morire di fame degli esseri umani?”. “E’ quello che sta accadendo – prosegue la nota – visto che la Protezione Civile da un anno non eroga a Caulonia e Riace i fondi stanziati per il progetto di accoglienza Emergenza Nord Africa. Eppure si tratta di progetti di accoglienza considerati da tutti vera eccellenza nel panorama nazionale e anche internazionale. Progetti segnalati dal ministro Andrea Riccardi solo un mese fa, il 20 giugno in occasione della giornata Internazionale dei rifugiati. Non possiamo più tacere. E’ per questa ragione saremo in sciopero della fame ad oltranza, fino a quando non verrà firmato il decreto di liquidazione”.

redazione@approdonews.it