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Il Pollino continua a bruciare, in azione 5 aerei

Il Pollino continua a bruciare, in azione 5 aerei

| Il 20, Lug 2012

Situazione migliora. Circoscritte le fiamme vicino ai Pini loricati. Allarme Lipu e Cgil

Il Pollino continua a bruciare, in azione 5 aerei

Situazione migliora. Circoscritte le fiamme vicino ai Pini loricati. Allarme Lipu e Cgil

 

 

(ANSA) – COSENZA – Quarto giorno di fiamme nel Parco del Pollino dove la situazione è grave, ma in netto miglioramento rispetto ai giorni scorsi. Stamani sono all’opera quattro aerei della protezione civile, due canadair e due fire boss oltre ad un elicottero. Grazie ai lanci dal cielo e all’opera a terra delle squadre di protezione civile e del Corpo forestale sono state circoscritte le fiamme che minacciavano l’area dei pini loricati. Fino ad adesso sono andati distrutti 700 ettari di macchia.

ALLARME LIPU E CGIL

LIPU CALABRIA: “La Calabria brucia! La provincia di Reggio Calabria da oltre un mese è un immenso rogo che sta carbonizzando quel poco di verde che rimaneva sulle nostre colline, già oggi allo stato pre-desertico. In pochi anni l’effetto del fuoco, combinato a quello dell’acqua marina utilizzata dai mezzi aerei per lo spegnimento dei roghi, ci porteranno allo stato di totale desertificazione, con gravissime conseguenze per l’ambiente naturale, la popolazione residente e la fauna selvatica.La triste novità di quest’anno è che le fiamme non hanno interessato solo le aree collinari, ma hanno attaccato anche i boschi di media montagna ed i centri abitati, mettendo a repentaglio anche le abitazioni e l’incolumità dei cittadini residenti. Gli stessi Parchi Dell’Aspromonte e del Pollino sono stati interessati da incendi devastanti. Tante le responsabilità per quello che sta accadendo, che vanno suddivise tra tutti coloro che hanno competenza nella gestione del territorio, a cominciare dalla Regione Calabria, cui la legge attribuisce precisi compiti in materia di prevenzione e coordinamento delle attività antincendio. Secondo la LIPU per contrastare l’azione degli incendiari è inutile invocare nuove leggi. Quelle esistenti sono più che sufficienti. Il problema é che restano inapplicate.La legge 353/2000, ad esempio, prevede pesanti condanne penali per coloro che appiccano incendi, sia in maniera dolosa che colposa.Invece gli incendiari, nei pochissimi casi in cui vengono colti sul fatto, vengono subito scarcerati (nonostante i gravi rischi di reiterazione del reato) o al più vanno agli arresti domiciliari e generalmente usufruiscono di inopportuni sconti di pena. Secondo la LIPU “manca ancora la chiara percezione che gli incendiari, qualunque siano le motivazioni che li spingono ad appiccare il fuoco, sono dei criminali della peggior specie, in quanto attentano ai beni più preziosi che abbiamo sul nostro territorio. Per loro non ci vuole alcuna indulgenza o benevolenza”.

CGIL CALABRIA: “Il comitato direttivo della CGIL Calabria denuncia la grave situazione e l’assenza della programmazione di prevenzione e contrasto.Migliaia di lavoratori idraulici forestali dell’AFOR e dei Consorzi, decine di associazioni di volontariato sono lasciati inoperosi e senza mezzi. Da tempo abbiamo chiesto che ci fosse un chiaro riorientamento della spesa a favore della prevenzione possibile solo attraverso um coordinamento efficace di tutti i soggetti istituzionali competenti ed un intervento di cura dei boschi. Un vero piano straordinario. Non piu rinviabile”.

PRESIDENTE PARCO, CIRCONDATI DA FIAMME

“Tutto il parco è circondato da incendi. Quanto sta avvenendo ci dice che non sarà un anno tranquillo”. Lo afferma il presidente del parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, a proposito delle fiamme nell’area protetta a cavallo tra Calabria e Basilicata chiedendo ai volontari di “mantenere alta l’attenzione”. L’incendio, fa sapere l’ente, riguarda “il versante calabrese del Pollino e ha raggiunto gli alberi monumentali del Parco, i pini loricati”. Il Piano antincendio boschivo del parco, spiega Pappaterra, “approvato da pochi giorni ma già superato dall’emergenza ha sempre funzionato. Ferma restando la sua funzione integrativa rispetto ai Piani delle regioni Basilicata e Calabria, che hanno la responsabilità di intervenire”. Il parco, dopo la riunione operativa di oggi, ha istituito “una sala operativa la cui funzione strategica è di coordinarsi con le regioni, con la Forestale e i volontari per intervenire il prima possibile”.

redazione@approdonews.it