Scopelliti: “La nostra priorità è ridurre il rischio sismico”
redazione | Il 24, Lug 2012
Il Governatore ha partecipato al seminario sul tema, promosso dalla Prefettura di Reggio Calabria
Scopelliti: “La nostra priorità è ridurre il rischio sismico”
Il Governatore ha partecipato al seminario sul tema, promosso dalla Prefettura di Reggio Calabria
(ANSA) – REGGIO CALABRIA – Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – è intervenuto al seminario “Riduzione del rischio sismico in provincia di Reggio Calabria – riflessioni e proposte”, promosso dalla Prefettura di Reggio Calabria e svoltosi presso l’auditorium Calipari del Consiglio Regionale. Scopo del seminario è stato quello di fare il punto sullo stato delle attività di prevenzione finalizzate alla riduzione del rischio sismico, stimolando riflessioni utili ad adottare tempestive iniziative favorendo adeguati interventi di prevenzione e normativi. Nel corso del seminario sono intervenuti, inoltre, il Sottosegretario regionale alla Protezione Civile Franco Torchia e il Dg del Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria Giovanni Laganà. “Nella classificazione nazionale – ha dichiarato il Presidente Scopelliti – la Calabria è la Regione con maggiore livello di pericolosità sismica, tanto che è l’unica Regione d’Italia ad avere tutto il territorio ricadente in zona sismica 1 e 2. Nel confronto con altre Regioni, come la Campania e la Sicilia, simili alla nostra per pericolosità sismica, si nota come la Calabria abbia il maggior numero di Comuni in zona sismica 1. La pericolosità sismica, considerata come uno dei parametri su cui basare la progettazione delle nuove costruzioni e l’adeguamento degli edifici esistenti, e il rischio sismico visto come valutazione socio-economica dei danni attesi, sono informazioni utili alla pianificazione e corretta gestione del territorio”. “Al riguardo – ha proseguito – è utile premettere che la Regione Calabria ha posto, da tempo, come uno degli obiettivi strategici da perseguire, l’approfondimento, la valutazione e la riduzione del rischio sismico nel territorio della Regione, attraverso il ricorso ad un insieme coordinato e coerente di attività, di adeguamento normativo, di formazione, di ricerca in attuazione dell’Opcm n. 3274/2003 (conseguente al tragico terremoto di san Giuliano di Puglia) e s.m.i. In quest’ottica dall’1 luglio 2012 è entrata in vigore la Legge Regionale 35/2009, che ha come obiettivo primario una maggior tutela della pubblica incolumità. La Regione, inoltre, tra le prime in Italia ha dato immediata attuazione alla Opcm 4007 del 29.2.2012, finalizzata alla prevenzione del rischio sismico, che sarà meglio illustrata nei contenuti dal Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici. La suddetta Opcm prevede che una percentuale tra il 20% ed il 40% dei fondi assegnati a ciascuna Regione siano destinati ad interventi su edifici privati. Nell’attuare l’OPCM la Giunta Regionale ha destinato la percentuale massima (ovvero il 40%, pari a circa 7,3 milioni di euro) agli interventi sugli edifici privati”. “Seppure nella limitatezza delle risorse pubbliche destinate a questa finalità – ha concluso il Presidente Scopelliti – a cui seguiranno comunque quelle delle annualità successive del piano, la decisione della Giunta Regionale, insieme al recente provvedimento governativo che aumenta dal 36% al 50% le detrazioni di imposta sulle ristrutturazioni edilizie, può dare un notevole impulso agli interventi di risanamento strutturale del costruito, che costituiscono la più efficacia strategia di riduzione dei danni attesi da eventi sismici”. Il sottosegretario regionale alla Protezione civile, Franco Torchia, ha evidenziato che “stiamo lavorando con grande intensità da due anni ad un’attenta pianificazione che la Regione ha messo in atto, insieme al Dipartimento Protezione Civile. Tutta questa attività che è stata coordinata dalle Prefetture, dai Comuni, dalle Provincie e da tutti i soggetti che fanno parte del sistema Protezione Civile è stata testata con attenzione nel corso di una simulazione di evento sismico di carattere eccezionale. Questo perché la Calabria è tra i territori nazionali a più alto rischio sismico con 261 Comuni nella fascia A1 e i restanti nella categoria successiva”. “Tutte queste attività di pianificazione del territorio – ha aggiunto – ha messo in evidenza la grande fragilità del nostro territorio che necessita sempre di grande attenzione per quanto riguarda le normative antisismiche. Dal punto di vista territoriale, per via della marginalità geografica della Calabria rispetto al centro dell’Italia, occorre inoltre avere sempre una struttura di soccorso ed assistenza sempre al massimo della formazione”. Il Dg del Dipartimento Lavori Pubblici, Giovanni Laganà, ha affermato che “la Corte Costituzionale ha ribadito, in materia di vigilanza sulle costruzioni nelle zone sismiche, la necessità del regime autorizzativo a salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei principi fondamentali in materia di “governo del territorio e protezione civile” eliminando quindi il sistema del controllo a campione introdotto dalle varie leggi regionali. La Regione Calabria, ha dato attuazione alla normativa nazionale con un graduale processo di passaggio al regime autorizzativo. Dall’1 gennaio 2011, infatti, é stato introdotto un sistema informatico per la trasmissione dei progetti e per il supporto all’autorizzazione sismica dei progetti di interesse strategico e rilevanti in caso di collasso. La Regione Calabria, inoltre, per l’annualità 2011 ha finanziato 86 studi di microzonazione sismica e 19 interventi di adeguamento su edifici strategici. Con la Dgr 263/2012 è stata recepita l’Opcm 4007/2012 destinando per quest’anno circa 1,4 milioni di euro per gli studi di microzonazione e circa 18,5 milioni di euro per interventi su edifici pubblici e privati”. “In particolare – ha concluso Laganà – con il Por Calabria 2007-2013 sono stati recentemente assegnati finanziamenti per 11 milioni di euro che consentiranno di adeguare alle norme sismiche 23 edifici scolastici”.