La Gdf arresta due esponenti della cosca Alvaro di Sinopoli
redazione | Il 27, Lug 2012
Per concorso d’intestazione fraudolenta
La Gdf arresta due esponenti della cosca Alvaro di Sinopoli
Per concorso d’intestazione fraudolenta
I militari del GICO del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in collaborazione con i colleghi romani dello S.C.I.C.O. e della Compagnia di Palmi, dalle prime ore della mattinata odierna, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, nei confronti di due soggetti riconducibili alla cosca di ‘ndrangheta ALVARO, più nota come “CARNI I CANI”, egemone in Sinopoli (RC) e comuni limitrofi, storicamente retta dal boss ALVARO Carmine cl. ’53, inteso “U CUPIRTUNI”, per le ipotesi di reato p.p. dagli artt. 110 – 81 c.p. e art. 12 quinquies Legge nr. 356/92 con l’aggravante di cui all’art. 7 del D.L. nr. 152/91.
I provvedimenti cautelari disposti dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari, sono il risultato delle indagini coordinate dal proc. Aggiunto dott. Michele Prestipino Giarritta e del sost. Proc. D.ssa Sara Ombra, della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria diretta dal Proc. ff. dott. Ottavio Sferlazza, e sono rivolti nei confronti di:
1. ALVARO Maria Carmela, nata il 24.12.1958 a Sinopoli (RC);
2. ALVARO Carmine, nato il 10.8.1968 a Sinopoli (RC) – genero della nominata ALVARO Maria Carmela
per i quali il GIP ha disposto la custodia cautelare in carcere, nonché, nei confronti di Maria Carmela, anche il sequestro di un appartamento sito in Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), mentre nei confronti di:
3. ALVARO Grazia, nata a Taurianova (RC) il 14.12.1978 – figlia del boss ALVARO Carmine cl. ’53 –
è stato notificato un avviso di garanzia riferibile alle stesse fattispecie delittuose.
In particolare, il provvedimento deriva dall’esito di ulteriori accertamenti economico-patrimoniali conseguenti a quelli già esperiti in esecuzione alla delega di indagini nell’ambito della nota operazione di p.g., convenzionalmente denominata “MATRIOSKA”.
Tali nuove verifiche, eseguite nei confronti degli odierni indagati, hanno consentito di far emergere che gli stessi, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, con una serie di atti negoziali appositamente preordinati avevano attribuito in modo fittizio ad Alvaro Maria Carmela la proprietà dell’appartamento sito in Sant’Eufemia d’Aspromonte oggetto dell’odierno provvedimento di sequestro.