Tentata estorsione a imprenditori, tre arresti a Lamezia Terme
redazione | Il 07, Ago 2012
Una delle vittime convocata a casa di un’esponente della cosca Gualtieri per imporre il pagamento del pizzo o l’assunzione di un suo familiare
Tentata estorsione a imprenditori, tre arresti a Lamezia Terme
Una delle vittime convocata a casa di un’esponente della cosca Gualtieri per imporre il pagamento del pizzo o l’assunzione di un suo familiare
(ANSA) – CATANZARO – Tre persone sono state arrestate dalla squadra mobile di Catanzaro per tentata estorsione a imprenditori di Lamezia Terme che avevano da poco tempo avviato le loro attivita’. Gli arrestati appartengono alle cosche della ‘ndrangheta di Lamezia Terme dei Cerra-Torcasio-Gualtieri e Giampa’. Uno degli arrestati, appartenente alla cosca Gualtieri, aveva convocato a casa sua una delle presunte vittime per imporre il pagamento mensile del ‘pizzo’ o l’assunzione di un suo familiare.
COSCHE SI RIORGANIZZANO
Si stanno riorganizzando le cosche della ‘ndrangheta di Lamezia Terme che negli ultimi mesi hanno subito duri colpi con numerosi arresti. E’ quanto emerge dalle indagini del Commissariato della polizia di Stato di Lamezia e della squadra mobile di Catanzaro che hanno portato al fermo di tre persone per tentata estorsione nei confronti di commercianti. In manette sono finiti Federico Gualtieri, 24 anni; Giancarlo Chirumbolo, 28 anni, e Luca Piraina, 23 anni, accusati di due distinti episodi di tentata estorsione aggravata dalla modalità mafiosa. I provvedimenti di fermo, emessi dalla Dda di Catanzaro, sono due. Il primo riguarda Gualtieri e Chirumbolo accusati di aver tentato di estorcere la somma di mille euro al proprietario di un supermercato. In alternativa al denaro Gualtieri aveva chiesto l’assunzione della sorella nell’attività commerciale. Dalle indagini è emerso che Chirumbolo avrebbe contattato uno dei proprietari del supermercato e lo avrebbe convinto ad avere un colloquio con Gualtieri per decidere sulle modalità del pagamento del pizzo. Gualtieri è ritenuto dagli investigatori il reggente dell’omonima cosca di ‘ndrangheta dopo che nei mesi scorsi numerosi componenti della ‘famiglià sono stati arrestati. Il secondo provvedimento di fermo riguarda Luca Piraina il quale avrebbe cercato di estorcere la somma di mille euro al titolare di un distributore di benzina. I particolari delle indagini sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato il procuratore aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, il questore del capoluogo calabrese, Guido Marino, il capo della squadra mobile, Rodolfo Ruperti, ed il dirigente del commissariato di Lamezia Terme, Antonio Borelli. “Dopo gli arresti compiuti recentemente a Lamezia – hanno evidenziato gli investigatori – si sta notando una sorta di riorganizzazione delle cosche. Su questo stiamo lavorando intensamente per sradicare la presenza criminale a Lamezia Terme”.
DDA: FERMI LAMEZIA RISPOSTA A ATTENTATI PENTITI. PROCURATORE AGGIUNTO CATANZARO LANCIA ALLARME: CARENZA PERSONALE
”I fermi che abbiamo eseguito stamane hanno riscontri probatori ma vogliono essere anche un segnale alle cosche della criminalità organizzata di Lamezia Terme che ultimamente ha compiuto attentati alle abitazioni ed ai familiari dei collaboratori di giustizia”. Lo ha detto il Procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, stamane a Catanzaro dove ha partecipato ad una conferenza stampa per il fermo di tre persone per tentata estorsione. Nelle ultime settimane a Lamezia Terme si sono verificati numerosi attentati dinamitardi ed incendi ai danni delle abitazioni e delle attività commerciali dei familiari di alcuni collaboratori di giustizia. “In questi mesi di indagini – ha aggiunto – abbiamo raccolto così tanto materiale probatorio contro tutte le cosche che possiamo compiere arresti quando vogliamo. E le dichiarazioni dei pentiti sono solo una parte del materiale in nostro possesso. E’ bene ribadire, quindi, che ad una recrudescenza criminale lo Stato risponderà in modo adeguato ed assicurando alla giustizia gli autori dei reati”. “Certo c’é da evidenziare – ha concluso Borrelli – ancora una volta la carenza di personale sia nella polizia giudiziaria che alla Dda di Catanzaro. Con degli organici adeguati potremmo sicuramente contrastare con maggiore forza ogni forma di criminalità presente sul territorio distrettuale”.