A Bova Marina il “Premio Letterario Pasquino Crupi” Organizzato dall’associazione culturale Anassilaos
di Caterina Sorbara
Quest’anno il Premio Letterario Pasquino Crupi per la “Saggistica” andrà a Giuseppe Caridi per l’opera “Francesco di Paola” (Salerno Editrice). Ecco le motivazioni: In questo saggio, improntato al suo ben noto rigore metodologico, Giuseppe Caridi ci restituisce la figura storica di Francesco di Paola al netto dei topoi di natura agiografica e devozionale, individuandone il ruolo non solo religioso, ma anche politico in un momento particolarmente complesso della storia italiana ed europea. Quello di Francesco è il ritratto di un uomo dotato di forte carisma, fiducioso nell’autorità costituita e dunque riverente nei confronti del potere civile e religioso, ma pure insofferente delle degenerazioni e capace di interloquire con i sovrani per garantire la costituzione e la diffusione dell’Ordine da lui fondato, oltre che impegnato a contribuire alla pacificazione tra le grandi potenze. Un santo che, partito dalla lontana Calabria, muore in Francia già come “santo vivo” e che lo storico definisce a giusto titolo un santo “europeo”.
Il Premio Letterario Pasquino Crupi per la “Poesia” (alla Carriera), andrà a Giovanni Favasuli per le seguenti motivazioni: Poeta colto e acuto osservatore del reale, Gianni Favasuli ritrae una società formata a pari titolo dai “figghi di Abèli e di Cainu”, i cui comportamenti, le cui vicende e le cui fragilità sono materia di un’opera poetica variegata nei temi e sorretta dalla forza espressiva di una lingua dialettale trascinante e ritmata. Per lui poesia, musica, canto hanno valenza di forti elementi identitari: ma, pur se non di devono cancellare “i vecchi pedàti”, occorre guardare con occhio vigile al presente e al futuro, come egli appunto fa con toni ora nostalgici, ora polemici e satirici, ma sempre grondanti una profonda umanità e un’appassionata fiducia nella parola poetica.
Il Premio Letterario Pasquino Crupi per la “Narrativa” andrà a Pasquale De Luca per l’opera “La terra di Filomena” (Edizioni Meligrana). Un romanzo incentrato sulla figura di una ragazza calabrese poco più che adolescente che, nella notte del 5 agosto 1943, nei pressi di Tropea, dopo l’incursione di un bombardiere americano, rimane sola, senza genitori, senza la casa andata completamente distrutta, in una campagna improvvisamente diventata una landa deserta ed infetta.
A partire da questo tragico evento, si dipana la storia di Filomena che, negli anni confusi dell’adolescenza, affronta la realtà con una decisione composta di determinazione e di antico senso del dovere, con caparbietà e con responsabilità, e sulle macerie della guerra e su un’esperienza attraversata dal dolore, organizza la propria vita ricostruendola lentamente in lotta contro il destino e contro la cattiveria degli uomini. In un arco di tempo che va dal 1943 al 1947, ricco di eventi storici destinati a cambiare il volto della nazione, Pasquale De Luca punta lo sguardo su un microcosmo popolato di figure e personaggi di varia estrazione sociale, colti e meno colti, preti strozzini, nobili conservatori, o illuminati e progressisti, nostalgici del passato regime, opportunisti e altruisti, piccoli delinquenti, e in tale contesto ci consegna il profilo di una giovane donna assolutamente autonoma e indipendente, un modello femminile capace di autodeterminazione e pertanto mai, prima d’ora, registrato dalla storiografia letteraria calabrese.
Infine il Premio Letterario Pasquino Crupi per la “Cultura” andrà a Eduardo Lamberti-Castronuovo per le seguenti motivazioni: “Medico, pubblico amministratore, docente, Eduardo Lamberti- Castronuovo dedica la sua quotidiana attività alla crescita culturale, civile ed economica del variegato territorio reggino nel segno dell’ impegno costantemente volto a stimolare e far emergere le potenzialità intellettuali ed operative ben presenti, e non sempre valorizzate, in questo lembo estremo del Meridione d’Italia, ponte di civiltà millenaria sul Mediterraneo”.