A Catanzaro carta propria e diritti di cancelleria per gli avvocati che devono ritirare atti
redazione | Il 16, Lug 2011
Lo denuncia Luigi Ciambrone, Responsabile Circolo Giustizia “Falcone-Borsellino” FLI Calabria
A Catanzaro carta propria e diritti di cancelleria per gli avvocati che devono ritirare atti
Lo denuncia Luigi Ciambrone, Responsabile Circolo Giustizia “Falcone-Borsellino” FLI Calabria
Riceviamo e pubblichiamo:
Da diverso tempo circola negli Uffici Giudiziari catanzaresi e calabresi una domanda ricorrente: “Avvocato siete carta munito”? Ma vi e’ di piu’. Gli avvocati del foro di Catanzaro si ritrovano con la borsa piu’ pesante e con il portafoglio piu’ leggero. La borsa e’ piu’ pesante perche’ oltre ai soliti fascicoli di studio vi e’ l’aggiunta di una robusta risma di carta da fotocopie. Siamo tutti sul “TITANIC”, come ha dichiarato in questi giorni il Super Ministro TREMONTI, la carta pesa e quando la nave affonda bisogna allegerire il carico. Quindi niente fondi per l’acquisto della carta per le Cancellerie che non ne hanno piu’! Si, proprio cosi’, ogni Avvocato per ritirare copia delle sentenze o dei provvedimenti deve essere “carta munito” diversamente il buon Cancelliere non puo’ evadere le richieste dei cittadini e degli avvocati. Altro che processo telematico e con bage! Di contro il portafoglio, al fine di raggiungere il “pareggio di bilancio”, risulta allegerito per l’aumento dei costi del contributo unificato. In sintesi: vuoi copia della sentenza? Portati la carta dallo Studio e paga i diritti di cancelleria. Alcuni “politici”, sostenitori del famoso detto “a pensare male ci si coglie”, hanno dichiarato che la figura dell’avvocato “carta munito” sia stata voluta per mettere in difficolta’ i legali di DE BENEDETTI. Vuoi vedere che facendo mancare la carta alle cancellerie si riesce a non rilasciare le copie conformi della sentenza da 560 ml di euro, uso esecuzione, contro MEDIASET? I soliti detrattori del Governo hanno pensato ad una “mancanza di carta ad aziendam”…?! Intanto gli avvocati catanzaresi, che si erano gia’ abituati all’ I-PAD e all’ I- PHONE (dallo spessore sottilissimo e sempre piu’ leggero) dovranno sotto braccio portare la tradizionale e pesante sacra risma di carta. Intanto in questo clima la “prima classe” del Governo vuole fare le liberalizzazioni e annuncia una Commissione con esperti internazionali per studiare come aprire alla concorrenza.
La proposta legislativa, decreto legge 98/2011, prevede:
1) inasprimento del divieto dei minimi tariffari;
2) ampliamento senza limite alla pubblicità;
3) possibilità di costituire società professionali con soci di mero finanziamento;
4) possibilità per il professionista di esercitare anche imprese commerciali;
5) divieto per gli ordini professionali di verificare la corrispondenza del compenso al decoro della professione;
6) eliminazione dell’esame di abilitazione per l’accesso alla professione forense e possibilità di svolgere i due anni di praticantato anche durante il corso universitario;
7) soppressione dell’incompatibilità tra l’esercizio del commercio e della professione forense. Ma vi e’ di piu’.
Si e’ dovuto registrare l’ennesimo aumento del contributo unificato. In soli 7 mesi il contributo minimo è passato da 30 a 33 e ora a 37 euro con un incremento del 22%, mentre quello massimo da 1.100 a 1.121 e ora a 1.446 con un incremento di oltre il 32%.
– Introduzione del contributo unificato in materia di famiglia (separazioni, divorzi, modifiche delle condizioni, e tutto il resto),controversie previdenziali e di lavoro (per chi ha un reddito doppio rispetto a quello per cui è previsto il gratuito patrocinio). In materia tributaria si registra anche qui l’introduzione del contributo unificato, e inoltre il giudizio deve essere preceduto da un cd. “reclamo” alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate. Il precitato Reclamo e’ posto a condizione di ammissibilita’ del ricorso e il mancato esperimento e’ rilevabile anche di ufficio in ogni stato e grado. Il Processo Amministrativo registra aumenti del contributo unificato fino addirittura al 100%, come per i ricorsi in materia di appalti pubblici per i quali si è arrivati a dover versare 4.000 euro. Il Tribunale diventa terreno minato laddove una piccola dimenticanza dell’avvocato ( Cod. Fisc., e-mail certificata, numero fax) fara’ lievitare il costo del contributo unificato del 50%.
E questa è solo una parte del contenuto in materia di giustizia della manovra sulla cd. “stabilizzazione finanziaria”. In attesa del processo telematico si aumentano i costi della giustizia e si crea la nuova figura dell’avvocato “carta munito” dimenticando che la tutela giurisdizionale dei diritti deve risultare accessibile a tutti e non un lusso per pochi.
Luigi CIAMBRONE
Responsabile Circ. Giustizia “Falcone-Borsellino” FLI Calabria
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