A Gioia Tauro presentazione libro Nicola Gratteri Successo per "Padrini e Padroni" scritto dal magistrato insieme a Nicola Nicaso
di Maria Teresa Bagalà
“La maggior parte dei cittadini qui a Gioia Tauro, come ovunque, sono delle persone oneste, ma questo non basta perché si tratta di una maggioranza disorganizzata e autoreferenziale, a differenza della ‘ndrangheta che è composta da soldatini che stanno uniti sotto il potere del capo locale. E’ necessario che la gente per bene esca nelle strade, faccia volontariato o qualsiasi altra cosa che gli permetta di occupare spazi all’interno della società togliendoli così alla mafia”.
Sono queste le parole con cui ha esordito il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri domenica sera, nella sala delle Cisterne della città del porto, durante la presentazione del suo ultimo libro, scritto insieme a Nicola Nicaso, dal titolo “Padrini e Padroni”. Uno scritto nel quale il magistrato, giunto ormai alla sua settima fatica, racconta, partendo dai fatti successi nella città di Reggio Calabria nel 1869, di come la ‘ndrangheta sia diventata classe dirigente grazie allo scambio di favori con una fetta della politica. Un ricatto reciproco, quello tra le due parti, che ha avuto e continua ad avere un peso enorme sulla cosa pubblica, con ripercussioni nelle opere pubbliche, sanità, gioco di Stato e sport.
Una situazione che, sempre a suo dire, infatti, negli ultimi anni non è cambiata di molto e che andrà avanti finché non usciranno dalla scena politica tutte quelle personalità che con la loro condotta hanno relegato la Calabria all’ultimo posto per quanto riguarda l’amministrazione pubblica. Una condizione, per Gratteri, figlia dell’accresciuto fenomeno della corruzione dovuta ad un calo di valori all’interno della società. Una convinzione questa che porta nel testo a considerare la corruzione come il filo conduttore che congiunge passato, presente e futuro e che sparirà soltanto quando la politica, e tutti i cittadini più in generale, si renderanno conto che non è conveniente delinquere.
La manifestazione è stata moderata dalla giornalista e scrittrice Paola Bottero, la quale in apertura si è detta orgogliosa di presentare in giro questo libro insieme al magistrato. La Bottero ha poi definito il testo del magistrato come un’opera accorata ed innamorata che fa indignare e lascia nel lettore degli interrogativi.
Presenti alla serata anche l’assessore alla cultura del comune di Gioia Tauro Francesco Toscano che ha affermato come dal libro di Gratteri esca uno spaccato della società in cui viviamo tutt’altro che consolatorio ed il primo cittadino Giuseppe Pedà il quale si è dichiarato orgoglioso per la gran moltitudine di persone presente in sala che dimostra come la città da lui amministrata non respinga, ma anzi accolga magistrati e forze dell’ordine con l’intento di cercare di capire un passato che si cerca di cambiare per andare incontro ad un futuro migliore.