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A Gioia Tauro “decolla” la campagna anti-randagismo

A Gioia Tauro “decolla” la campagna anti-randagismo

| Il 31, Mag 2013

Catania: “Solo tra ottobre e dicembre dello scorso anno sono stati sterilizzati 90 animali”

di TERESA COSMANO

A Gioia Tauro “decolla” la campagna anti-randagismo

Catania: “Solo tra ottobre e dicembre dello scorso anno sono stati sterilizzati 90 animali”

 

di Teresa Cosmano

 

 

GIOIA TAURO – La campagna anti-randagismo partita lo scorso ottobre e condotta nel territorio di Gioia Tauro, dall’associazione “Animalisti italiani onlus Piana di Gioia Tauro”, in sinergia con l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Renato Bellofiore, è entrata nel vivo e sta registrando un notevole successo. I volontari, coordinati dalla responsabile dell’associazione Maria Antonia Catania, hanno impostato un’efficace azione che prevede la cattura, l’identificazione, la sterilizzazione ed il successivo rilascio degli animali (cani e gatti). Gli interventi chirurgici vengono eseguiti nell’ambulatorio veterinario gioiese Iannelli-Cardone, da sempre impegnato in azioni di contrasto al randagismo. «Mi occupo di randagismo a tempo pieno – ha spiegato Maria Antonia Catania – e posso affermare che il bilancio del nostro intervento è decisamente positivo. Solo tra ottobre e dicembre dello scorso anno sono stati sterilizzati 90 animali. I gatti sono stati reimmessi nel territorio ed i cani hanno trovato adozioni o stalli temporanei da volontari dell’associazione. Attualmente, con l’ausilio di volontari, mi sto occupando della cura di randagi che si trovano nella zona dietro l’ospedale civile di Gioia Tauro. Questi cani vengono rifocillati quotidianamente, vengono trattati con antiparassitari e a giorni verranno sterilizzati. Sono cani tranquilli che hanno subito l’abbandono – ha continuato – non sono nati randagi ma lo sono diventati a causa dell’insensibilità dell’essere umano». La responsabile dell’associazione Animalisti italiani onlus ha quindi voluto lanciare un appello, una sorta di grido d’aiuto affinché i randagi vengano lasciati in libertà. «Stiamo facendo il possibile – ha sottolineato – per far si che questo avvenga. La parola d’ordine deve essere “amico randagio non finirai il resto dei tuoi giorni in un canile lager, sei il nostro migliore amico e come tale, anche se non troverai una famiglia che ti accoglierà, vivrai in piena libertà, non sarai maltrattato, sarai accudito, curato e non dovrai più avere paura dell’uomo”. Questo è il mio auspicio – ha concluso Catania – e voglio gridarlo soprattutto a chi non ha cuore e sensibilità e vorrebbe vanificare l’operato mio e dell’Amministrazione comunale volto ad un miglioramento dell’approccio uomo/cane nel nostro territorio».