Un convegno per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia
di ANTONIETTA BRUNO
A Lamezia “L’armata prigioniera che vinse la guerra”
Un convegno per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia
“L’armata prigioniera che vinse la guerra. Le ragioni del no dei militari italiani prigionieri nei lager nazisti. Una lezione attuale”. Un tema storico ma quanto mai attuale per conoscere le origini e gli avvenimenti, anche drammatici dei militari nostrani che hanno dato la vita per l’Unità del nostro Paese. E quale migliore occasione per ricordare il loro sacrificio se non la celebrazione dei 150 dell’Unità d’Italia. Quale migliore occasione se non un incontro con la città e i suoi giovani, che il Comune di Lamezia Terme ha organizzato per venerdì, al teatro Umberto cittadino. Un’intera giornata dedicata alla storia e strutturata per ripercorrere vita, paure e coraggio degli oltre 600 mila internati militari italiani, alcuni dei quali anche cittadini di Lamezia Terme, e delle loro tragiche vicende dopo la proclamazione dell’Armistizio dell’8 settembre 1943.
Giornata importante, dicevamo, alla quale prenderanno parte con contributi e testimonianze, il primo cittadino di Lamezia Gianni Speranza; la storica e pubblicista Vittoria Butera; il sacerdote Vittorio Dattilo; lo scrittore e parente di un militare caduto a Cefalonia, Davide Galli; il procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Vitello; il presidente provinciale Anpi Catanzaro Mario Vallone; il generale Michele Anaclerio; il presidente dell’Associazione nazionale ex internati Raffaele Arcella; il presidente vicario dell’Associazione nazionale reduci prigionia Michele Montagano; l’esponente politicoAngiolo Marroni, garante dei detenuti Regione Lazio e l’avvocato Giuseppe Zupo, coautore del libro “Storia di Imi” (diario di un prigioniero Internato Militare Italiano in Germania durante la II Guerra mondiale).
Tra i momenti salienti della giornata dedicata alla storia, oltre che la lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ospite nella città di Lamezia nel 2009, anche quello di non fare passare inosservato il ruolo delle formazioni partigiane combattenti e il sacrificio dei circa 50 mila militari che scelsero, a discapito della loro libertà prima e morte dopo, la democrazia del Paese.
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