A Lamezia Terme la terza edizione di “Segni di ‘900”
redazione | Il 12, Dic 2012
Sabato 15 si inizia con il professore Sabbatucci e la sua lezione magistrale di storia sul ventennio dopo l’Unità
A Lamezia Terme la terza edizione di “Segni di ‘900”
Sabato 15 si inizia con il professore Sabbatucci e la sua lezione magistrale di storia sul ventennio dopo l’Unità
Sabato 15 dicembre, dopo il grande successo delle edizioni precedenti, si inaugura la terza edizione della rassegna storico-culturale “Segni di ‘900- Lezioni magistrali di storia” organizzata dal Comune di Lamezia Terme.
Alle 18 nell’auditorium dell’istituto Magistrale sarà il professore Giovanni Sabbatucci, storico e docente universitario italiano, a illustrare “Il ventennio dopo l’Unità”.
L’iniziativa, che ha registrato una grande partecipazione di pubblico in tutti gli appuntamenti degli anni scorsi, proseguirà nel corso del 2013.
Gli appuntamenti già programmati sono: il 19 gennaio con il professor Guido Crainz storico italiano, docente di storia contemporanea nella facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università di Teramo con la lezione su “I lunghissimi anni ottanta”; il 9 febbraio con il professor Aldo Schiavone storico, docente e saggista italiano che rifletterà insieme al pubblico su “L’Italia del ‘900 come un laboratorio, l’esperienza del fascismo e quella del comunismo italiano”.
“Sono molto contento di annunciare la terza edizione di Segni di ‘900 – ha dichiarato il vice sindaco e assessore alla Cultura Francesco Cicione – . In questi anni abbiamo lavorato con l’obiettivo di consolidare le iniziative e le attività culturali non rincorrendo l’effimero, ed esserci riusciti nonostante i tagli e le ristrettezze è motivo di orgoglio e di soddisfazione. L’accoglienza riservata a questi appuntamenti dai lametini, sempre caratterizzata dal grande interesse e dalla grande partecipazione, è la ragione principale della sua prosecuzione e del nostro impegno. Sono certo che anche questa edizione incontrerà il gradimento dei lametini”.
Giovanni Sabbatucci è nato nel 1944, ha studiato alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma e si è laureato nel ’68 con una tesi in Storia moderna sui rapporti fra irredentismo e nazionalismo. La tesi è poi stata pubblicata su “Storia contemporanea” (1970-1971) col titolo “Il problema dell’irredentismo e le origini del movimento nazionalista in Italia”. Dal ’71 al ’74 ha svolto attività didattica e di ricerca nelle Università di Salerno e di Roma. Professore incaricato nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata dal 1974-75, dal 1980, essendo risultato vincitore del concorso per professore ordinario, è diventato titolare della cattedra di Storia contemporanea presso quella Università. Nel 1997 ha ottenuto il trasferimento presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”, dove attualmente insegna. Fra il ’69 e il ’74 ha lavorato, nell’ambito di una ricerca sul fascismo diretta da Renzo De Felice, a uno studio sul movimento degli ex combattenti dopo la prima guerra mondiale. Da questa ricerca sono nati un volume intitolato “I combattenti nel primo dopoguerra”, pubblicato da Laterza nel ’74 e un’antologia su “La stampa del combattentismo”, edita da Cappelli nel ’79. Nella seconda metà degli anni ’70 si è occupato dei problemi politico-istituzionali attinenti alla crisi dello Stato liberale e alla costruzione del regime fascista. Nel ’76 ha curato per Laterza un volume antologico su “La crisi italiana del primo dopoguerra”. Nel ’79 ha pubblicato sul “Journal of Italian History” un saggio-rassegna sulle istituzioni del fascismo (Fascist Institutions: Problems and recent Interpretations). A partire dalla fine degli anni ’70 si è dedicato soprattutto alla storia del socialismo italiano, con particolare riferimento al periodo fra le due guerre. Ha curato la pubblicazione di una “Storia del socialismo italiano” in sei volumi (Il Poligono, Roma 1980-81) e vi ha contribuito con un lavoro su “I socialisti nella crisi dello Stato liberale”. Negli anni successivi ha pubblicato diversi saggi sempre sulla storia del socialismo italiano, in parte raccolti nel volume “Il riformismo impossibile” (Laterza 1991). Dalla fine degli anni ’80 ha svolto studi sulle elezioni e le leggi elettorali in Italia e sui rapporti fra elezioni e sistema politico. Ha pubblicato fra l’altro un saggio sulla legge Acerbo (Il suicidio della classe dirigente liberale, in “Italia contemporanea”, 1989) e un volume antologico su “Le riforme elettorali nella storia d’Italia”, Unicopli 1995). Un’interpretazione complessiva della storia del sistema politico italiano è contenuta nel saggio intitolato “La soluzione trasformista”, uscito su “Il Mulino” nel 1990 e nella voce Trasformismo, pubblicata nel ’98 nell’Enciclopedia delle scienze sociali. Fra il ’94 e il ’99 ha curato per Laterza, assieme a Vittorio Vidotto, la pubblicazione di una Storia d’Italia in sei volumi, scrivendo, per il IV volume dell’opera (Guerre e fascismo), uscito nel ’97, un saggio dal titolo La crisi dello Stato liberale. Nel ’98 è uscito sulla rivista “Parole chiave” un saggio su Le generazioni della guerra. Altri saggi su diversi temi di storia della cultura politica italiana sono usciti nel ’99 nel volume collettaneo Miti e storia dell’Italia unita, scritto con Luciano Cafagna, Giovanni Belardelli ed Ernesto Galli della Loggia, edito dal Mulino. Due, attualmente, le principali aree di ricerca: la storia del sistema politico italiano, con particolare riferimento al trasformismo; e le cause della crisi della democrazia europea nel secolo XX.