A proposito di energie rinnovabili: come sarà la centrale a biomasse di Alli?
redazione | Il 13, Giu 2012
E’ quanto si chiede Giuseppe De Venuto, responsabile nazionale settore sviluppo energetico fonti rinnovabili movimento Ali
A proposito di energie rinnovabili: come sarà la centrale a biomasse di Alli?
E’ quanto si chiede Giuseppe De Venuto, responsabile nazionale settore sviluppo energetico fonti rinnovabili movimento Ali
Riceviamo e pubblichiamo:
Come, il neo Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, intende realizzare l’annunciata centrale a biomasse di Alli?
I concetti di “sostenibilità” ambientale e territoriale, di “rinnovabilità” e di “pulizia” della fonte di produzione, saranno adeguatamente tenuti in considerazione?
Sono questi gli interrogativi che, in attesa di conoscere maggiori dettagli sul progetto, noi del movimento Area Liberale Italia – e come noi riteniamo moltissimi catanzaresi preoccupati per la propria salute da un lato e per la propria economia dall’altro – ci poniamo e che giriamo ai cittadini del capoluogo.
Poichè, siamo però consapevoli che produrre energia comporta sempre e comunque un sacrificio in termini ambientali sia esso pagato sotto forma di inquinamento atmosferico (come nel caso della biomassa) o di inquinamento acustico e deturpamento dei paesaggi (come nel caso dell’eolico) – noi di Area Libarale Italia – ci auguriamo che a Catanzaro (ma non solo qui) nel progettare e realizzare nuovi impianti, si tenga adeguatamente conto delle peculiarità e delle caratteristiche del territorio.
il modello sin qui adottato in Calabria – costituito da mega-centrali interamente private destinate a chiudere nel giro di pochi mesi per difficoltà a reperire i materiali da bruciare, estremamente inquinanti ed “insostenibili” per i territori che le accolgono – si è rivelato fallimentare.
Ma ancora peggio sarebbe – a nostro avviso – qualora si pensasse di poter risolvere il problema rifiuti di Catanzaro attraverso una centrale a biomassa, in quanto si tratterebbe a tutti gli effetti di un inceneritore mascherato.
Il problema dei rifiuti, secondo il gruppo di studio istituito dal nostro Movimento, si risolve attivando circuiti virtuosi di differenziazione e smaltimento, non certo bruciandoli.
Di gran lunga più positivo sarebbe – è questo il parere dei nostri esperti- il modello di piccole centrali, entro 1 megawatt di potenza, compartecipate dal Comune e strutturate per il teleriscaldamento gratuito dei quartieri limitrofi.
Ciò garantirebbe al contempo maggiori entrate per le casse comunali e un parziale ristoro per le popolazioni che subiscono gli effetti negativi della vicinanza ad una centrale a biomassa.
Resta comunque più di un dubbio sul luogo prescelto: Alli. Detto sito è già gravato dalla presenza della discarica, di una centrale a turbogas e, prossimamente, di un parco eolico da 30 aerogeneratori da 140 metri l’uno.
Sarebbe il caso, quindi, di dislocare in maniera più razionale tali interventi sul territorio, abbandonare il modello della mega-centrali per operare la scelta di una diffusione uniforme di piccole centrali con le caratteristiche già descritte (dimensioni ridotte, compartecipazione pubblica, teleriscaldamento gratuito).
Così facendo, da un lato si porrebbe uno stop all’inevitabile freno allo sviluppo della vocazione turistica ed agro-alimentare della regione, costituito dalla massiccia presenza di impianti di produzione energetica sul territorio calabrese; dall’altro si porrebbe la parola fine al continuo scempio paesaggistico ed ambientale causato dalla realizzazione di impianti eolici installati lunga la fascia costiera, anche in prossimità di rinomati siti turistici o archeologici, o dal sorgere di mega-centrali a biomassa in zone di pregio paesaggistico o a ridosso di luoghi incontaminati.
Si porrebbe, altresì, un deterrente (per perdita d’interesse) all’influsso delle associazioni criminali sul mercato delle energie rinnovabili che — come abbiamo avuto modo di evidenziare alcuni giorni or sono, traendo spunto dell’allarme lanciato da Anna Maria Tarantola (nel corso della sua audizione di fronte alla Commissione Parlamentare Antimafia) –, sono fortemente attratte dagli attuali sistemi di finanziamento del settore.
In quell’occasione, così per peraltro come riportato da diversi organi d’informazione (tra cui citiamo ad esempio l’Agenzia parlamentare per l’informazione politica ed economica “AgenParl”), Area Liberale Italia, tracciando un quadro sulla situazione delle fonti di energia rinnovabile con particolare riferimento alla Regione Calabria, ha già posto l’accento sull’attuale necessità di una produzione energetica che sia quanto più pulita possibile e, tendenzialmente, rinnovabile all’infinito, partendo dall’assunto che i concetti di “rinnovabilità” e di “pulizia” della fonte di produzione, comunque, non si esauriscono al 100%.
Giuseppe De Venuto, responsabile nazionale settore sviluppo energetico fonti rinnovabili Movimento A.L.I. – Area Liberale Italia
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