A Reggio un’area di sosta per camper Soddisfazione di Antonio Cuoco (Camper club Reghion)
Tutti amano viaggiare, ma il sogno preferito di chi ama spendere il proprio tempo libero nel miglior modo possibile, di chi non vuole essere condizionato da consuetudini ed abitudini sedentarie o tradizioni ripetitive, spesso collegate all’incondizionato amore per il tavolo della cucina, di chi vuole godere delle bellezze della natura e sentirsi parte di essa, è…. di vivere viaggiando. E forse il miglior modo per far questo è possedere un camper. In America, dove il fenomeno è abbastanza frequente, vuoi perché quasi tutti possono permetterselo, vuoi per un senso irrefrenabile di libertà incondizionata, (probabilmente esagerato), non è raro lasciare la casa o la villa per vivere in camper. Un esempio per tutti l’attore Sean Penn.
In tutti i viaggi che si rispettano, si nasconde spesso il pericolo di cadere in articolati quanto attraenti agguati tesi dalle sirene. E se si è sprovvisti di cera.. (vedi Ulisse), capita spesso che il mal capitato camperista, ahimè, si lascia sedurre. Proprio cosi, proprio quelle sirene, leggi Stati, Paesi o Comuni che conoscono le debolezze umane e sanno “ingannevolmente” approfittare, attirando i vacanzieri, in agguati di sano divertimento, d’arte in tutte le sue forme, spesso culinaria, sagre spettacoli vari e non ultimo serenità, sicurezza ed ospitalità, cose importanti per chi “bellezza va cercando”. Il camperista cede, s’innamora ed e finisce con l’allargare i lacci della propria borsa con piacere.
Così facendo, le aree di sosta camper diventano ambite, spesso non bastano, (vedi Salerno con le luminarie e noi abbiamo una bella villa comunale)? d’altronde come non essere d’accordo con la storica classica tesi secondo la quale la civiltà di un popolo si misura dal grado d’accoglienza che sa offrire?
Bene, Reggio Calabria, una città che vuole sempre più essere Metropolitana, tra qualche giorno avrà il piacere di attrezzarsi di una piccola opera d’arte nel settore turistico, perché grazie al volere della Madonna dell’Eremo, (da notare che il rione San Giovannello è a pochi passi dalla Basilica), grazie alla sensibilità del Sindaco Avv. Giuseppe FALCOMATA’, alla lungimiranza del Cosigliere Comunale Emiliano IMBALZANO, al know how tecnico e dell’Urban Design dell’architetto Giulio BASILE e dell’ingegnere Alfredo MESIANO, ai camper Club italiani in città e soprattutto grazie al REGHION CAMPER CLUB, associazione cittadina, fondata nel 1990, al modesto ma costante contributo del sottoscritto, Presidente del REGHION e di tutti i soci che hanno fortemente voluto e cooperato alla realizzazione del sito, come l’architetto Gerardo PIZZONE, il geometra Nino D’AGOSTINO, grazie all’Associazione Nazionale Consumatori cittadina ed a quanti hanno contribuito, la città oggi, ha un valore in più, Reggio ha una splendida AREA DI SOSTA CAMPER, un posto attrezzato per la sosta di 25 autocaravan, atto ad ospitare camperisti di tutto il mondo, turisti che vogliono godere della città della Fata Morgana, ospiti nostri e della nostra civiltà.
Certo se è vero che non si può dire che tutto vada per il meglio nella nostra città, è altrettanto vero che bisogna riportare anche quelle cose che hanno successo, non fosse altro che per la gente che stando dietro a queste, ha lavorato e lavora sodo e poi perché quando siamo bravi, bisogna quantomeno essere soddisfatti e felici.
E vorremmo sottolineare anche a scanso di equivoci che in tutto ciò la politica di partito destra sinistra alta o bassa, non centra. Il plauso va a chi fa bene qualunque sia il colore della maglia.
Nel Settecento, letterati, dotti, antropologi, donne emancipate, avventurieri, si avviano sulle strade del mondo spinti dalla curiosità della scoperta. L’Ottocento, vede tale fenomeno divenire molto più consistente e nel Novecento nascerà la figura del turista che conosciamo oggi.
Gli uomini di scienza, i letterati, gli intellettuali inquieti ed in cerca di originalità, cercano nel viaggio ragioni e fonti di ispirazione diverse per studiare e per approfondire.
Non fa eccezione la Calabria che è stata luogo di grande ispirazione di viaggiatori/scrittori inglesi, tedeschi e francesi, che nel 1800 giunsero alla fine dello stivale d’Italia per raccontarlo al resto del mondo. Tra le principali firme che descrissero la Calabria c’è quella dello scrittore inglese Edward Lear. Il 1847 fu particolare per il riferimento alla provincia reggina. Fu proprio la Calabria ad essere al centro della pubblicazione di Lear a Londra nel 1852 ‘Journals of a Landscape Painter in Southern Calabria’. I racconti della Calabria, le sue bellezze ma anche alcune sue problematiche, alimentano il patrimonio culturale dei libri di viaggio, materia di scrittori in movimento come Marco Polo (‘Il Milione’), Wolfgang Goethe (‘Viaggio in Italia’), Stendhal (‘Passeggiate Romane’).
Una nicchia di turismo moderno, è rappresentata dal Campeggiatore. Il primo camper in Italia, é stato costruito dall’Arca, fabbrica di Pomezia (1961), chiamato “Arca di Noè”, presentato al salone nautico di Genova, da lì, incomincia a diffondersi verso il 1975 un personaggio giovanile versatile ed ambientalista che affida al viaggio ed alla conoscenza il proprio modo di condurre la vita, segue percorsi inusuali, percorre strade lontane, raggiunge mete esotiche, persegue avventure appassionanti, trasmette e riceve il dono dell’amicizia, riporterà numerosi dettagli e particolari con lo smartphone, userà gadget sempre più sofisticati per ritornare a vivere in modo naturale.
“Viaggiare in camper è un esperienza surreale, è come vivere in uno schermo gigante, l’attraversare paesini di provincia ti fa sentire come un voyeur che si intromette nell’intimità della gente del posto. Forse il sentimento è reciproco. Sono convinto che gli sguardi sfuggenti della gente siano uno degli spunti più interessanti per uno scrittore. Il richiamo della strada affonda le sue radici nei giorni in cui ero un clandestino negli Stati Uniti”….. Michael Collins, scrittore Irlandese, nato a Limerick 1960, racconta la sua vita vagabonda con moglie e figli, alla rincorsa di un’ispirazione dietro l’altra, dividendo col camper il suo lavoro universitario, autore di romanzi di successo, importati in Italia da Neri Pozza, come “ L’altra verità” Ha ricevuto il Pushcart Prize, per il miglior racconto ed è stato indicato dalla rivista francese Lire come uno dei quaranta scrittori più importanti del ventunesimo secolo. The secret life of E. Robert Pendleton”, “Morte di uno scrittore”, “Emerald Underground”, “La strada per la libertà”, Il suo ultimo romanzo, contempla l’idea di un nuovo mondo di un moderno nomadismo a seguito di una crisi terribile dell’era informatica che causa il disfacimento del mondo e dei confini come sono ora considerati e l’abbraccio consolante della natura.
In una società sempre più parolaia, i viaggiatori fanno eccezione, non c’è bisogno di troppe parole per capirsi e bisogna pur dare spazio ed ascolto alla natura ed ai sogni. In fondo il camperista vuole tornare a percepire quella realtà considerata esterna, che è parte di noi con i suoi stimoli sensoriali, avvertiti attraverso processi intuitivi, psichici, intellettivi, colori, odori, suoni e scenari ricchi di significato.
Antonio Cuoco (Camper club Reghion)