A Taurianova l’Auditorium non si tocca! Ma speriamo che diventi presto un Teatro/Cinema
Prefazione “I giovani hanno quasi tutti il coraggio delle opinioni altrui”
Ci sono delle commedie che hanno il sapore del brillante, se osservate dal punto di vista goliardico e altre ammorbanti se prese seriamente. Questa volta vorrei trovare una via di mezzo per non perire. La questione dell’auditorium “Macrì-Terranova” dell’istituto “Gemelli Careri” e le resistenze a non essere adibito a Cinema/Teatro, è un qualcosa che mi lasciano basito, o meglio, “interdetto”. Cosa impedisce ad avere una soluzione che reputo positiva per la città, ovvero quello di avere finalmente un luogo di attrazione culturale che altrimenti non c’è? Visto che tale carenza combacia con la notte dei tempi? Quale assurdo e recondito motivo, politico (e non), sociale (e non) , impedisce una riqualificazione di un luogo che non solo resterà sempre a disposizione della scuola, ma verrà utilizzato anche a beneficio della città? E per l’organizzazione di eventi culturali, aventi un Teatro e una sala cinematografica. Cosa spinge gli esseri umani (per fortuna pochissimi e alcuni), a essere contro tali soluzioni positive? “Tutta colpa di Freud”, canta Silvestri, altrimenti non si comprende.
Vengono investiti 900 mila euro come Città Metropolitana, si lascia l’auditorium (rinnovato e riqualificato) a completa disposizione della scuola, ma utilizzato come condizione extra scolastica per poi rientrare nelle competenze del Plesso. Comprendo la fame nel mondo, l’estinzione della foca monaca, il buco dell’ozono, il surriscaldamento della crosta terrestre e il conseguente scioglimento dei ghiacciai, ma questa battaglia, come l’annosa questione se nella carbonara va bene la pancetta o il guanciale, onestamente, non la comprendo! Ora, non vorrei essere tacciato o apparire per “accomodante” del potere né per incoerente (?), come altri, né tantomeno “slinguazzatore”, come altri, del potere amministrativo. Non devo e non voglio essere beneficiato di alcunché né essere nelle grazie del sindaco Scionti (al limite potrei accettare le famose “pesche” del bar di famiglia, ma solo per una questione di ingordigia o di “liccardia”). Assolutamente no. Né sarò un tramezzante del livore politico o dell’essere contro, a prescindere, come ci diceva il grande Totò.
Scopro ad esempio che dei politici (?) scrivono che è “Impensabile che in quella struttura si possa decidere di realizzare un cinema così come è nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale guidata da Scionti. L’auditorium fa parte integrante dell’Istituto e, da decenni, rappresenta un punto di riferimento per gli studenti di tutto il comprensorio”. Embè? Ma perché un cinema non si può fare? E cosa impedisce agli studenti di usufruire dell’auditorium negli orari scolastici? Così mi pare, leggendo l’accordo con la Città Metropolitana. Non si comprende il “no”, oltre alla presa di posizione politica. Cos’è che viene privata alla scuola? Che razza di “battaglia di civiltà” del “ciufolo” è?
Leggo stamani, addirittura, gli alunni dell’Istituto che scrivono al sindaco Scionti che, gli alunni eh, che leggono gli atti (sic!). Anche noi ex alunni dell’istituto quando eravamo oltre un migliaio di alunni in quel glorioso plesso, leggevamo spesso gli atti comunali, e non dico gli accordi regionali, e di solito lo facevamo dopo le 12.30 all’ex stazione delle littorine delle “Ferrovie Calabro-Lucane” con le ragazze che arrivavano da fuori. Leggevamo atti in maniera molto profonda e accurata e lì sì che era colpa di Freud. Perché? Ripeto, perché gli alunni? Loro scrivono, «Ciò che è ancor più grave è che, se tutto andasse come previsto, ci sentiremmo “espropriati” di un bene di cui godiamo (…), poiché non sarebbe neanche concepibile per noi chiedere eventualmente il “permesso” di utilizzare degli ambienti che già consideriamo come nostri». “Espropriati” e “Permesso” di che, se c’è scritto nell’accordo che rimane a disposizione dell’Istituto? Poi giustamente, “gli alunni eh”, si preoccupano e chiedono al sindaco “di considerare altre soluzioni e altre possibili ubicazioni per il Cinema/Teatro”, gli alunni eh! Beh, peccato che non ci sono più le “littorine” di una volta.