A Taurianova l’ultimo libro di Paola Bottero In occasione della Giornata mondiale del libro, la presentazione di Faceboom
di Rachele Elia, Nicola Luvarà, Vicky Iaria, Ilenia Ocello e Elisa Morani
Venerdì, in occasione della Giornata mondiale del libro, nell’Auditorium Terranova-Macrì dell’Istituto d’istruzione superiore “Gemelli Careri” di Taurianova, si è svolto un incontro con la giornalista Paola Bottero, la quale ha presentato il suo ultimo libro “Faceboom”.
All’incontro hanno preso parte il sindaco di Taurianova Fabio Scionti, il dirigente scolastico Giuseppe Loprete, il consigliere comunale Maria Stella Morabito, il presidente del club per l’UNESCO di Palmi Rocco Militano, il presidente dell’associazione “Geppo Tedeschi” Maria Frisina, il presidente della Consulta delle Associazioni e della Società Civile di Taurianova Filippo Andreacchio.
Importantissima la riflessione operata dalla Bottero circa l’uso e la diffusione dei social network tra i giovani e sulla nuova generazione dei “nativi-digitali”, seguita da un’ampia introduzione alla trama e all’origine del libro. La scrittrice infatti, ha raccontato come lei stessa abbia scoperto Facebook in maniera quasi del tutto casuale e come, successivamente, abbia spinto anche una cara amica a conoscerlo. In quest’ultima però, si è sviluppata una vera e propria dipendenza che l’ha portata, col tempo, ad isolarsi e a “smettere di vivere per esistere solo su internet”, come l’autrice ha sottolineato più volte e come, dopo aver percorso un lungo cammino verso quella che fu per lei una vera e propria disintossicazione, ha ammesso la stessa “vittima”.
Tale vicenda, dunque, ha dato alla Bottero lo stimolo necessario ad iniziare un processo di analisi di ben diciotto profili Facebook che, all’interno del libro, diverranno diciotto personaggi, diciotto storie di vita reale, solo leggermente intaccate dall’estro della scrittrice. Per concludere, la Bottero è passata ad una fase di aperto confronto e dibattito con gli studenti presenti all’incontro, stimolandoli affinché operassero una profonda riflessione sull’uso, talvolta improprio, che si fa dei social e, soprattutto, delle differenze che intercorrono fra la vita on-line e quella reale.