A Taurianova si ritorna in Aula: Cosa faranno i tre “Cavalieri dell’Apocalisse”? Il sindaco Biasi sta affrontando una crisi politica iniziata lo scorso Consiglio Comunale quando tre dei suoi consiglieri lo hanno costretto a ritirare due “variazioni di bilancio” per il dichiarato voto contrario, il 29 ottobre verranno riproposte e… “- 5”
redazione | Il 25, Ott 2024
Di GiLar
“Sempre cara mi fu questa poltrona e questo outfit, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il lasciar esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di “loro” con sovrumani liriche, e profondissima indifferenza in me” … Grande poeta Giacomo Leopardi che sarà anche lui nei prossimi giorni a Taurianova nella Capitale Italiana del libro, il quale ha composto un componimento scomposto, duro e intenso come lo “stomatico”.
Anche Faber nelle sue “Anime Salve” aveva parlato di “giornate furibonde, senza atti d’amore, senza calma di vento, solo passaggi e passaggi, passaggi di tempo e… “outfit in parvenza senza arrossire”.
E dopo tanto naufragar per le parole si ritorna in Aula il prossimo 29 ottobre, a stomaco pieno, per il Consiglio Comunale che si preannuncia “apocalittico”, e non come una quiete dopo la tempesta, ma ancora all’interno di una “Allerta Rossa” che potrebbe rivelarsi fatale per la vita amministrativa della città, per le poltrone e per gli “outfit” che non ce l’hanno fatta.
Sarà peggio della caduta da cavallo di Luigia Pallavicini, quando “sentì l’aura celeste e mirò le onde” gridando a Tiresia, “mi dimetto!” …ma l’eco rispose, “col cavolo, ma sei scema e quando ripasserà il cavallo?”.
Mentre negli Stati Uniti l’allerta uragano era nel vivo, a Taurianova l’uragano colpiva in pieno la “cultura” taurianovese, quella invidiata da Tersicore, Euterpe ed Erato allieve di Apollo, il dio delle arti e dell’intelletto. Narra una leggenda che Zeus appare sempre in sogno a diversi abitanti della frazione di Amato sotto forma di una rossa fenice, ma ciò è ancora un mistero tutto da rivelare, (quasi) come quelli di Fatima.
Il prossimo Consiglio Comunale, visto com’è andata la riunione burrascosa dei capigruppo, dall’antipasto della vigilia, quello che più si divertirà a giocare sarà Ares (o Marte, fate voi), con i suoi tre soldati che affronteranno sul campo una battaglia come “servitori di Ares”, visto che già uno dei “cavalieri dell’Apocalisse” un tal Gallo di Mino, si è alzato ed ha sbattuto la porta durante la riunione, gridando allo scandalo ed al complotto, e quindi non osiamo immaginare cosa accadrà: sarà vicina Waterloo (nei pressi dell’aula consiliare di Taurianova)?
È stata una settimana da tiro al bersaglio per il sindaco Biasi e per il suo “tallone d’Achille”, da noi definito molte volte, viste le vicissitudini che si sono succedute in questi ultimi giorni, dalla vigilia dell’ultimo Consiglio Comunale fino a pochi giorni fa, una pioggia di fuoco da parte di cinque componenti della minoranza, ovvero il “nulla cosmico (Scionti, Marafioti e Ferraro del centrosinistra)” e il “niente politico (Lazzaro e Prestileo di Fratelli d’Italia)”, così come definiti dal sindaco Biasi nel comunicato stampa di replica, tra “dottoressa” e accuse di tentata lesa maestà, si è andati allo scontro durissimo.
Eppure il sindaco Biasi sfida tutti a viso aperto, ripresenta la stessa variazione di bilancio (insieme ad altre tre), ritirata la scorsa volta e chi s’è visto s’è visto, ma servono i voti e ne servirebbero 9 per deliberare la “ratifica” e qui casca l’asino perché un ragionamento va fatto. Ma è solo un ragionamento che potrebbe anche risultare “visionario” o surreale, anzi peggio fantasioso. Ma noi proviamo a farlo, poi quel che accadrà lo vedremo nel giorno del desio…
C’è un problema ed è noto, c’è una crisi politica all’interno della maggioranza ed è anch’essa nota e soprattutto palese e palesata negli atti dell’ultimo Consiglio Comunale. Tre componenti della maggioranza hanno espresso il loro voto contrario per una ratifica della variazione di bilancio che per convenzione chiameremo, “variazione Arisa” perché in questo caso “non basta un raggio di sole in un cielo blu come il mare… e quando arriva la notte…” …boh!
I tre “cavalieri” ribelli sono i due giannettiani (da Giannetta profeta di Forza Italia), Gallo e Bellantonio, e un leghista (?) ovvero Di Giorgio (dove quest’ultimo sembra che in questi giorni senta echi come allucinazioni ovunque dal verso singolare, “Co.co.co”, ma speriamo che si riprenda presto, augurandogli una pronta guarigione per il prossimo Consiglio).
Immaginiamo che il 29 ottobre siano presenti tutti i consiglieri comunali, in totale 16 voti (più ovviamente il 17esimo voto del sindaco). La maggioranza all’atto della votazione della “variazione Arisa”, ci riferiamo solo a quella poi non sappiamo delle altre quali saranno le intenzioni di voto, ha tre consiglieri che voteranno “no”, e quindi le restano 8 voti a disposizione, mentre la minoranza composta dai 6 Consiglieri che voteranno indubbiamente e naturalmente anch’essi “no”, sarebbe davvero surreale e ridicolo il contrario che sommando ai 3 “ribelli” arriveremmo a 9 voti contro gli 8 della maggioranza. E se dovesse accadere questo scenario, nei fatti politicamente si aprirebbe una crisi politica e il sindaco Biasi che sprovveduto non è in quanto vanta un vasto curriculum politico, potrebbe dimettersi (sarebbe un atto politico dovuto), e aprire la crisi politica dove avrà 20 giorni di tempo rinsaldare i cocci e ripartire, ritirando le dimissioni. A meno che, e tutto questo (nostro) ragionamento finirebbe al macero, se la realtà che si presenterà sarà diversa con dei “colpi di teatro”, di “teatranti”, o se magari se il quorum si abbassa con qualche assenza, o magari se all’atto della votazione qualcuno ha giocato a poker per poi rilanciare, e allora noi resta solo che abbiamo giocato a “fantapolitica”.
Ma, eh sì, c’è un “ma” di troppo, la crisi c’è perché i tre “ribelli” resteranno tali e quindi come sarà il domani? Visto che, oramai sono note le loro idee, ovvero che non voteranno più variazioni di bilancio inerenti alla cultura e agli eventi, l’hanno dichiarato in Consiglio, e visto pure che da tempo hanno in desiderio il rimpasto della Giunta (loro dicono che non pretendono nessuna poltrona), ma chiedono la testa dei due assessori alla cultura e agli eventi. Certo un rimpasto non è una sconfitta, anzi a volte serve per rinvigorire l’azione amministrativa, per dare più smalto alla squadra, magari riconquistare le simpatie iniziali del 2020 che oggi sono perdute, forse magari per “l’eccesso di simpatia” di qualche assessore nell’opinione pubblica, troppa simpatia fa male, si rischia l’indigestione…
Ma quel che sarà lo vedremo tra qualche giorno e come fu per Odisseo anche al sindaco Biasi, Tiresia riveli la strada per il ritorno (in sé) …