A Taurianova, “tutto è bene” e fa pure brodo! I miracoli di Candido Caridi e Pangloss Sposato
Prefazione. “Anche sul più alto trono del mondo siamo sempre seduti sul nostro culo”.
Quando si ragiona in temi di ironia come concetto metafisico, stravolgendo ogni contesto logico, ci si avvia in un percorso colmo di agguati silenziosi. Ovvero, quelli del dire, del non dire, degli sguardi sottobanco, dei capelli al vento (o quel che ne rimane), e di quelli aggiustati con dovizia di piastra. Nel paesi dei furbi, le volpi proliferano finché non prendono l’uva. Ma a volte, le poveri volpi ignari delle trappole, rischiano di rimanerci incastrati, tra uno “screenshot”, un passaparola o un qualcosa che ritorna sempre come un fantasma. “Stette la spoglia immemore, orba di tanto spiro”, ci insegnò il Manzoni e da lì nessuno di noi sfuggirà. Ogni cattiveria è figlia del tempo (limitato) che ha ognuno di noi. Ah, che nessuno si azzardi a pensare paragoni con Napoleone, è solo una citazione poetica, altrimenti oltre a cambiare le serrature del Municipio, dovremmo fare le divise da “Imperatore”….e non quelle più consone, simili al “Conte Attilio” dei Promessi Sposi.
Quando questa città, parlo di Taurianova, decise di “cambiare”, almeno apparentemente, contro un passato che ritornava, lo fece con consapevolezza ed entusiasmo. Alcuni ci hanno creduto (compreso me), altri lo hanno fatto per capire a cosa si andasse incontro, in una sorta di speranza (risultata ad oggi, ancora vana), e altri lo hanno fatto perché un “Duo di Rocco” decise di fare una “campagna” contro qualcuno per favorirne un altro e furono, giocoforza, decisivi per l’esito finale.
Alla fine ci siamo ritrovati in uno scenario alla Nick Carter che stana gli Stanislao Moulinsky e suoi “accoliti” come Bartolomeo Pestalozzi di Pinerolo.
Machiavelli ci insegnò una cosa fondamentale in politica, “Chi viene eletto principe col favore popolare deve conservare il popolo come amico”. Ad oggi, da quel novembre del 2015, quanti del “popolo” farebbero quella scelta? Io credo solo una piccolissima percentuale. Ah, prima che sia frainteso, il termine “Principe” è un termine di definizione per il titolo del famoso libro e non concede attribuzioni nobiliari. Meglio precisarle alcune cose con i tempi che corrono, perchè tra Napoleone e Maresciallo d’Italia, ci manca solo un Principe!
Tra cardinali alla Richelieu e Machiavellisti, tra trame da angoli di piazza, con postura e movimenti fisici tra il Ten di Nick Carter e il Quasimodo di Hugo, le tele di ragno iniziano a prendere forma. Ecco che emerge Lui, un uomo, una pettorina e una pala! E si badi bene, dietro a lui come qualsiasi operaio non c’è il “commissario delegato al decoro urbano” Fausto Siclari a dire cosa deve fare, lui viaggia da solo come in un racconto di Voltaire, il Candido e il suo Pangloss che gli fa da precettore. “Candido” Caridi e “Pangloss” Sposato, una coppia “per il bene del paese”, appunti dal motto di Voltaire, “nel migliore dei modi nel migliore dei mondi possibili”! Ma chi sarà la Cunegonda (donna che fa perdere la testa al Candido), se non Fabio Scionti? Perché Candido Caridi che di “innamoramenti” ne capisce sin dalla prima ora, ma nel suo cammino futuro avrà una folgorazione di un amore puramente platonico, per Cunegonda (Scionti). Nel racconto di Voltaire sembra che Cunegonda bacia bene e fa impazzire d’amore Candido, in questo caso non azzardo nemmeno a pensarlo né a scriverlo, il paragone è quantomeno improprio.
Ma il Candido Caridi, oltre a fare coppia fissa con Pangloss Sposato (e non passano sicuramente inosservati, non potrebbero per evidenti e lampanti motivi), è sempre presente negli uffici comunali, nei cimiteri, in ogni luogo e in ogni dove, oscurando il resto che gli circonda. Leggenda vuole che i santi fanno miracoli, e qualcuno li ha visti materializzarsi al cimitero di Jatrinoli, si muove come un giocatore di scacchi. In poco tempo in città, è diventato più famoso di tutta la Giunta amministrativa messa assieme, finanche più famoso del vicesindaco (sic!). Che non è una cosa “facile” attenzione, superare i limiti dell’invisibilità oltre gli infiniti è impresa scientificamente ardua figuriamoci nel subliminale. Il “c’è ma non si vede” è un qualcosa che solo gli dèi hanno conoscenza perché gli uomini possono soltanto congetturare. Aggiungi a questo che da quasi due anni c’è in carica un’amministrazione e nessuno sa i nomi dei componenti, una condizione da premio Nobel. Impresa che nemmeno i Jalisse ci sono riusciti subito dopo la vittoria a Sanremo. Quindi, affidiamo le nostre sorti alla benevolenza di “Candido” e al capellone/precettore “Pangloss” per il futuro e “per il bene del paese”, nonché per la salute e la “vita” di quest’Amministrazione. Insieme al ripristino dell’umiltà perduta (semmai ce ne fosse stata una), altrimenti la prossima vittoria del centrosinistra (o presunto tale), in questa città ci sarà quando ripasserà di nuovo la cometa di Halley.
Lunedì prossimo ci sarà l’ennesimo consiglio comunale, dopo le polemiche sugli operatori del progetto “Meno rifiuti”, a questi si sono aggiunti gli ammessi del Servizio Civile, molti hanno fatto illazioni come per dire che tali “ammissioni”, potrebbero essere il preludio di un’eventuale assunzione lavorativa futura (smentita personalmente da un esponente di spicco della maggioranza, in presenza di altri testimoni). Ma ci sarà però, l’approvazione della variazione di bilancio, utile e fondamentale, vista l’ombra sempre più fitta del dissesto per quella spada di Damocle che pende alla Corte dei Conti. E ci saranno anche le “dichiarazioni del sindaco” che quasi certamente smentirà tutte le illazioni dell’opposizione, sui legami di parentela per le scelte al di lù dell’appartenenza alle associazioni, tra i quali ex candidati, parenti vari e persone a loro vicine associativamente e politicamente. Io non ci credo. E sono certo che Fabio Scionti, persona attenta e seria nonché non “mestierante della politica” quale lo stesso si è sempre vantato di essere e non appartenere a questa categoria, e viste le condizioni precarie in cui versa il comune di Taurianova, dirà sicuramente che avrà revocato l’Ufficio Staff e riformulato il bando sugli “Operatori” abolendo quelle restrizioni di partecipazione, ripubblicandolo per trenta giorni. Smentendo qualsiasi illazione contro quei non meglio definiti “detrattori” che lui cita nelle sue uscite a mezzo stampa. Il tutto inseguendo un umile sogno, quello per il quale tutti ci abbiamo creduto, il cambiamento tanto bramato e agognato. Altrimenti, ahimè, sarà stato solo un ritornello dello “(s)cambiamento della Cumbia” .
Ps. Si ricordi di cambiare i tamburi delle serrature di tutti gli edifici comunali e quando dico tutte, significa anche quelle in località Bizzurro. E poi, fare un elenco di chi possiede le nuove chiavi con un registro di ingresso e di uscita dagli stessi edifici. Mi scusi ancora per il disturbo.