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TAURIANOVA (RC), SABATO 02 NOVEMBRE 2024

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A Terranova Sappo Minulio la cena ecumenica degli accademici della cucina italiana della Piana di Gioia Tauro Il Delegato, Avv. Ettore Tigani, ha avviato l’incontro con i saluti di benvenuto rivolti agli accademici presenti nonché ai graditi ospiti, soffermandosi poi sull’importanza della Cena Ecumenica, che unisce idealmente e spiritualmente, nella stessa serata, gli Accademici di tutte le Delegazioni italiane ed estere

A Terranova Sappo Minulio la cena ecumenica degli accademici della cucina italiana della Piana di Gioia Tauro Il Delegato, Avv. Ettore Tigani, ha avviato l’incontro con i saluti di benvenuto rivolti agli accademici presenti nonché ai graditi ospiti, soffermandosi poi sull’importanza della Cena Ecumenica, che unisce idealmente e spiritualmente, nella stessa serata, gli Accademici di tutte le Delegazioni italiane ed estere

| Il 18, Ott 2024

In occasione della Cena Ecumenica, gli Accademici della cucina italiana della Delegazione di Gioia Tauro-Piana degli Ulivi si sono riuniti a Scroforio di Terranova Sappo Minulio presso il ristorante “L’Antico Borgo” per solennizzare una significativa conviviale dal tema “I fagioli, i ceci e gli altri legumi tra tradizioni, gusto e storia”. Il Delegato, Avv. Ettore Tigani, ha avviato l’incontro con i saluti di benvenuto rivolti agli accademici presenti nonché ai graditi ospiti, soffermandosi poi sull’importanza della Cena Ecumenica, che unisce idealmente e spiritualmente, nella stessa serata, gli Accademici di tutte le Delegazioni italiane ed estere, che condividono la degustazione di piatti che si rifanno al comune tema culinario dell’anno, quello a base di fagioli, ceci e degli altri legumi. La Cena Ecumenica, ha sottolineato il Delegato Tigani, costituisce l’occasione per sviluppare, attraverso la convivialità, i valori della cucina italiana, con la valorizzazione degli elementi identitari del territorio, non solo con la sua genuinità ed originalità, ma anche attraverso un menu rappresentativo delle caratteristiche delle cosiddette “Tre T” che rappresentano la nostra cucina italiana: Tradizione, Territorio e Tipicità. Il simposio è stato curato dall’accademica Prof.ssa Aurora Placanica che, nel corso della sua brillante relazione, si è soffermata sulle qualità nutrizionali, con gli innumerevoli benefici che ne derivano, e la bontà dei legumi. Difatti, secondo quanto riferito dalla Prof.ssa Placanica, “Tutti i dati scientifici riconoscono i legumi come alimenti ricchissimi di macro e micronutrienti da inserire con regolarità nella nostra dieta.

I legumi secchi infatti sono ricchi di proteine vegetali e possono quindi sostituire la carne; hanno un alto contenuto di carboidrati che gli conferiscono valore calorico ed energetico; contengono molte fibre, localizzate prevalentemente nella buccia esterna, che funzionano da “regolatori intestinali” e concorrono a controllare il livello di glucosio e colesterolo nel sangue. In questo prezioso alimento troviamo anche una discreta quantità di fosforo, calcio, potassio e soprattutto ferro. E non dimentichiamo infine le vitamine del gruppo B, come i folati che ci aiutano a superare la stanchezza e il senso di fatica, dandoci più forza e vigore. Pensate, già nell’antica Grecia erano conosciute queste proprietà. Infatti, Ippocrate consigliava il consumo di legumi ai pazienti anziani per potenziare la loro virilità. Nella Dieta Mediterranea ricoprono un ruolo di primo piano, ne è consigliato il consumo almeno due-tre volte a settimana e si suggerisce di abbinarli alla pasta o al riso perché le proteine contenute nei legumi combinandosi con quelle contenute nei cereali diventano molto simili a quelle della carne favorendo un corretto funzionamento del metabolismo e lo sviluppo di massa magra. Infine, dopo un lungo excursus storico, il simposiarca – Prof.ssa Placanica – si è soffermata sulla varietà ed ecotipi di legumi presenti in Calabria e, più nello specifico nella Piana degli Ulivi di Gioia Tauro, evidenziando che i fagioli, i ceci, le lenticchie e le fave, appunto, rappresentano un autentico simbolo della cucina tradizionale contadina della nostra terra che affonda le sue radici nel passato e incarna i sapori della cultura culinaria del Sud Italia, nel rispetto della tradizione e dell’identità del territorio. Durante la serata, il Delegato Tigani ha consegnato ai titolari del ristorante il guidoncino, unitamente alla vetrofania e al libro dei settant’anni dell’Accademia Italiana della Cucina. I lavori sono stati conclusi dalla tradizionale votazione degli accademici che ha salutato positivamente l’evento culinario.