A Vittel in Francia Nestlé pompa l’acqua, la comunità all’asciutto Il marchio di acqua minerale Vittel è imbottigliato dal gruppo Nestlé nella municipalità francese con lo stesso nome. Questo riduce l'acqua freatica di 30 centimetri all'anno
Nel comune francese di Vittel, si è accesa una disputa sulle acque
sotterranee. Il gruppo alimentare Nestlé attinge all’acqua della fonte
locale per la sua marca di acqua minerale “Vittel”. Da allora, il livello
delle acque sotterranee è diminuito di 30 centimetri all’anno. Se questo
prelievo procede a questo ritmo, la comunità dovrà presto rivolgersi per
procurarsi l’acqua potabile ad altre comunità. L’impianto di
imbottigliamento per l’acqua minerale “Vittel” di Nestlé è uno dei più
grandi datori di lavoro del comune omonimo. Ma pompare fuori la primavera ha
causato un calo del livello delle acque sotterranee di 30 centimetri
all’anno dal 1990. I rappresentanti dei consumatori e ambientalisti accusano
Nestlé, che può utilizzare ogni anno un milione di metri cubi di acqua dalla
sorgente, di questo disastro ambientale dipingendo uno scenario desolante.
Un ambientalista ha dichiarato ad un emiitente radiofonica francese: “Se
continua così, allora Nestlé sarà l’unico utente della sorgente, mentre gli
abitanti saranno costretti ad approvvigionarsi di acqua da 20 chilometri di
distanza”. La multinazionale alimentare lo nega. Un portavoce di una delle
tante aziende della Nestlé ha dichiarato di essere disposto a rinunciare a
un quarto dell’importo concesso. Sarebbe una somma straordinaria, ma non
sarebbe nemmeno sufficiente dal punto di vista del Gruppo per il recupero
della falda freatica. La società ha riferito che attualmente sta lavorando
con le autorità francesi per cercare una soluzione. In ogni caso i residenti
sono preoccupati. Perché se il gruppo vende meno acqua, i lavori sono
minacciati nella comunità, che dipende da Nestlé come datore di lavoro.
L’introduzione di acqua potabile da una comunità vicina richiederebbe una
condotta di 20 chilometri di lunghezza. Costruirla, Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti
milioni di euro, che a loro volta inciderebbero sui costi dell’acqua per i
residenti di Vittel.