A/3 Mileto – Rosarno, parla la Cgil
redazione | Il 07, Ott 2011
Il reclutamento della mano d’opera, e più in generale, i diversi aspetti che riguardano il mercato del lavoro nelle grandi opere infrastrutturali, rappresenta uno dei punti cardini nelle politiche di prevenzione e di contrasto alla diffusa illegalità
A/3 Mileto – Rosarno, parla la Cgil
Il reclutamento della mano d’opera, e più in generale, i diversi aspetti che riguardano il mercato del lavoro nelle grandi opere infrastrutturali, rappresenta uno dei punti cardini nelle politiche di prevenzione e di contrasto alla diffusa illegalità
VIBO VALENTIA – La notizia riportata stamattina sul quotidiano “la gazzetta del sud” nella pagina di Vibo Valentia è quanto di più verosimile, per la nostra realtà, avevamo già considerato ed evidenziato nella difficile trattativa che per lunghe settimane ha caratterizzato il tavolo negoziale tra la azienda Cavalleri Ottavio Spa e le parti sociali, nell’avvio del cantiere A/3 Mileto-Rosarno. Il reclutamento della mano d’opera, e più in generale, i diversi aspetti che riguardano il mercato del lavoro nelle grandi opere infrastrutturali, rappresenta uno dei punti cardini nelle politiche di prevenzione e di contrasto alla diffusa illegalità che impernia il settore delle costruzioni. In quella nota area grigia di cui abbiamo avuto modo di parlare come FILLEA e come CGIL a Vibo Valentia , prima nel convegno sulla presentazione dell’osservatorio nazionale sulla legalità e poi direttamente con il prof. Rocco Sciarrone alla festa del lavoro, il sistema del mercato del lavoro costituisce una fondamentale area funzionale nel modello delle infiltrazioni criminali nei cantieri. La mano d’opera che spesso viene assunta nelle aziende edili, fuori dai circuiti della legalità e dei contratti, diventa una condizione di sistema asservita alla criminalità e deturpata di ogni minima dignità e tutela lavorativa. Per questo continuiamo a ribadire l’importanza della contrattazione d’anticipo, sindacale ed istituzionale; il rispetto delle norme contrattuali e delle tutele lavorative; la rigorosa attuazione dei protocolli sulla legalità; nonché l’importanza della impermeabile rete di legalità del partenariato degli stati generali delle costruzioni. Quanto successo alla Cavalleri Ottavio spa è una evidente situazione che non può limitarsi al coraggio dell’ing. Chieco, per aver denunciato l’intimidazione subita, e agli inquirenti per la brillante operazione giudiziaria, a cui vanno la nostra stima e la nostra solidarietà. Essa rappresenta una chiara fotografia di quello che ancora bisogna fare sul piano delle scelte e della denuncia; sul piano dell’impegno civile e sociale per bonificare un terreno fortemente inquinato e dannoso per i lavoratori e per la società calabrese tutta. Come Fillea, nel ribadire il nostro apprezzamento all’azienda ed alle forze dell’ordine per il risultato ottenuto, formuliamo la piena disponibilità a collaborare fattivamente, nel rispetto delle reciproche autonomie, ad una determinata e costante azione di monitoraggio, di contrasto e di lotta ad ogni forma di illegalità e di antistato, certi come siamo del rispetto delle leggi, della Costituzione e delle regole di una democrazia compiuta ed avanzata.
P/la FILLEA CGIL
Luigi Denardo ( segr.gen. Fillea V.V.)
Mina Papasidero (segr.gen.Fillea Gioia T.)