Come associazione Radicale Nonviolenta Abolire la Miseria – 19 maggio con Mina Welby e Rocco Ruffa abbiamo scritto una lettera ai Consiglieri regionali per chiedere di eleggere subito il Garante Regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà.
Dopo anni che come militanti del partito radicale ne abbiamo segnalato l’urgenza, l’Assemblea del Consiglio Regionale della Calabria ha approvato la legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1 “istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale”.
È trascorso più di un anno e alla lodevole iniziativa scaturita dalle proposte di legge dei presidenti Irto e Sergio non è seguita ancora l’elezione del garante.
Per questo, con Mina Welby e Rocco Ruffa rispettivamente presidente e tesoriere dell’associazione Radicale Nonviolenta Abolire la miseria 19 maggio di cui mi onoro di essere segretario-, abbiamo inviato la lettera ai consiglieri regionali per chiedere che questa importante figura sia subito eletta senza altri indugi.
In un clima securitario che l’attuale compagine governativa e i mezzi di informazione non fanno altro che alimentare abbiamo sottolineato il fatto che ci appare oggi indispensabile un sussulto di responsabilità che rimetta al centro dell’azione politica la difesa e la tutela dei diritti umani a cominciare dagli “ultimi” della società che la figura del garante regionale è chiamato a svolgere in maniera autonoma dalla magistratura, dalla amministrazione penitenziaria e dal governo.
In allegato il testo della lettera inviata ai Consiglieri Regionali della Calabria e – per conoscenza – al Presidente della Giunta, Mario Oliverio
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Prof. Giuseppe Candido
segretario associazione Abolire la miseria-19 maggio
ECCO LA LETTERA:
Preg.mi Onorevoli,
Dopo anni che ne abbiamo segnalato l’urgenza, l’Assemblea del Consiglio Regionale della Calabria ha approvato la legge istitutiva del “Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale”. È trascorso più di un anno e a quella lodevole iniziativa scaturita dalle proposte di legge dei presidenti Irto e Sergio non è seguita l’elezione del garante. Vi scriviamo ora collegialmente come Associazione Radicale Nonviolenta, per sottolineare ancora la necessità e l’urgenza – per codesto Onorevole Consesso – di provvedere alla elezione, come previsto dalla Legge Regionale n°1 del 29 gennaio 2018, del Garante Regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Una figura estremamente importante, indispensabile per la tutela dei diritti umani nei luoghi di privazione della libertà, istituita da gennaio 2018, e a più di un anno non ancora eletta e quindi non in grado di operare. Ciò stante il sovraffollamento delle carceri sia – anche nel 2018 – sempre più aumentato sia a livello nazionale – come ci dicono i dati del DAP – sia in Calabria – come abbiamo potuto constatare direttamente durante le nostre visite negli istituti di pena; e a maggior ragione stante la presenza sul territorio regionale di altri luoghi di privazione della libertà, tra i quali, ci permettiamo di ricordare, CIE e altri luoghi di concentramento degli immigrati. Lo scorso 5 luglio 2018, in occasione di un sit-in che avevamo organizzato sotto i portoni del Consiglio Regionale proprio per chiedere la veloce istituzione del Garante, il Presidente della I Commissione “Affari Istituzionali”, On.le Franco Sergio, anche a nome del Presidente del Consiglio On.le Nicola Irto, assente per impegni Associazione Radicale Nonviolenta Per la vita del Diritto e i Diritti Umani Via Gramsci 99 – 88050 CROPANI (CZ) istituzionali, e alla presenza del Presidente della Federazione Diritti Umani Antonio Stango, ci aveva “assicurato” che la Calabria avrebbe avuto il Garante Regionale non più tardi dell’Autunno 2018. Purtroppo constatiamo non solo che l’autunno è ormai passato, che l’inverno pure volge al termine, ma che rischia anche di passare la legislatura senza che questa fondamentale figura di garanzia – come questo stesso On.le Consesso l’ha ritenuta – venga eletta dal Consiglio Regionale. In un clima “securitario” che i mezzi di informazione non fanno altro che alimentare appare indispensabile un’assunzione di responsabilità che rimetta al centro della politica la difesa dei diritti umani a cominciare dagli “ultimi” della società che la figura del garante regionale è chiamato a svolgere in maniera autonoma dalla magistratura, dall’amministrazione penitenziaria e dal governo. Certi di un Vostro riscontro positivo, nel rinnovare ufficialmente la richiesta di provvedere subito a detta urgenza, cogliamo occasione per porgere i Nostri più cordiali saluti e augurare Loro tutti una serena e buona Pasqua di Resurrezione.