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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 27 NOVEMBRE 2024

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Abusi su area demaniale, sequestrata struttura balneare Operazione di Polizia e Guardia Costiera. La replica dei titolari: "Siamo in regola con le autorizzazioni, così si lasciano a casa 39 dipendenti regolarmente assunti"

Abusi su area demaniale, sequestrata struttura balneare Operazione di Polizia e Guardia Costiera. La replica dei titolari: "Siamo in regola con le autorizzazioni, così si lasciano a casa 39 dipendenti regolarmente assunti"
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Agenti del commissariato di polizia e della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Corigliano Rossano hanno sequestrato ieri mattina una struttura balneare a Schiavonea, il Lido “Nettuno”, contestando l’occupazione abusiva di suolo demaniale ai titolari, dando esecuzione dal decreto della Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal Procuratore Eugenio Facciolla. L’attività di Polizia e Guardia costiera ha documentato l’occupazione abusiva di un’area demaniale marittima di circa 4.500 mq, utilizzata per la posa di ombrelloni, sedie sdraio e pedane di legno, nonché la realizzazione di varie strutture in muratura, su uno spazio di circa 3.000 mq, in assenza di qualsiasi titolo autorizzativo, dalle quali si ricavavano più locali adibiti a struttura ricettiva, bar, sala giochi, attività di ristorazione, posa di giochi per bambini e servizi igienici.

LA REPLICA DEI TITOLARI

“Siamo perfettamente in regola con le autorizzazioni previste dalla legge – fanno sapere i titolari dello stabilimento – ed in corso di validità fino al 2020. Così si lasciano a casa 39 dipendenti regolarmente assunti e numerosi clienti che frequentano la struttura. Attendiamo fiduciosi il dissequestro già richiesto alla Procura della Repubblica. Non si contesta certamente l’operazione, le cui dinamiche saranno chiarite nelle opportune sedi, ma si levano dubbi circa i tempi e le modalità d’attuazione. E chi ci risarcirà qualora verrà dimostrato che tutto era in regola e che, semmai, la responsabilità è di qualcun altro? Attendiamo fiduciosi il dissequestro immediato già richiesto alla procura della Repubblica”. I titolari si rivolgono al sindaco Stasi affinché sia fatta la dovuta chiarezza sull’accaduto.