Accesso agli atti del progetto di restauro del santuario dedicato ad Apollo Aleo Accordata la richiesta della senatrice Margherita Corrado
L’accesso agli atti richiesto lo scorso 22 maggio dalla senatrice
Margherita Corrado al Segretariato Regionale per la Calabria in merito al
progetto “Scavo, restauro e musealizzazione del santuario dedicato ad
Apollo Aleo”, in corso di esecuzione a Cirò Marina, è stato prontamente
accordato.
Lunedì 11 giugno, pertanto, negli uffici del parco archeologico Scolacium,
la parlamentare crotonese ha potuto prendere visione di tutti i documenti
ivi depositati, per poi estrarre copia dei più significativi ai fini della
verifica delle due principali linee d’intervento previste: quella di scavo
e «recupero» degli edifici circostanti il tempio – in specie le cosiddette
case dei sacerdoti poste a sud-ovest dell’edificio templare – e quella di
realizzazione della controversa «struttura in cemento armato» con funzione
di centro polivalente.
In merito a quest’ultima, dopo la recente ispezione ministeriale, il
Segretariato attende di esaminare una nuova proposta progettuale, più
rispettosa dei valori paesaggistici dell’importante sito archeologico
scoperto nel 1924 presso Punta Alice e dunque più compatibile con la
necessità di preservarli.
Quanto allo scavo archeologico, in corso fin da novembre 2016 ma
discontinuo perché le sospensioni del cantiere sono state più d’una
(l’ultima a giugno-luglio 2017), la nomina di un direttore operativo in
forza al Segretariato è contestuale alla presa d’atto che la modestia delle
somme riservate alle operazioni di restauro e musealizzazione di quanto
portato alla luce, pari a circa 50.000 euro, non consentirà di ampliare
ulteriormente l’indagine estensiva, lenta ma inesorabile e dunque già molto
avanzata perché ha privilegiato l’esame dei livelli superficiali. Detta
indagine, peraltro, ha già esaurito la somma delle giornate retribuite
all’archeologo, contrattualizzato per il prosieguo dalla ditta esecutrice.
Come che sia, le oggettive difficoltà di fruizione dell’area ove insistono
i ruderi le cui creste sono state messe in luce, strutture intrinsecamente
deboli ed emergenti dal piano campagna per qualche centimetro appena,
impone un ripensamento anche della strategia di intervento sul campo, al
fine di garantire la conservazione dei resti archeologici appena scoperti,
prioritaria per il Ministero dei Beni Culturali, ma anche di non rischiare
di disperdere le risorse impegnate né intaccare la congruità dei risultati
con gli obiettivi dichiarati, in ragione dei quali fu concesso il
finanziamento per quasi mezzo milione di euro.
Preso atto dello stato dell’arte e acquisite le informazioni relative al
pregresso, la senatrice Corrado conferma la massima attenzione
all’importante progetto fino al suo completamento.