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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Accesso minimo acqua Rende, interviene Miceli (M5s) Presentata una mozione all’amministrazione Manna

Accesso minimo acqua Rende, interviene Miceli (M5s) Presentata una mozione all’amministrazione Manna
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Rende (Cs) – L’acqua è bene pubblico e valore fondamentale per tutti i cittadini, non è un prodotto di scambio ma un bene pubblico essenziale per la vita e la dignità umana, anche per tali motivi la sua gestione deve essere pubblica. Questo lo spirito che anima la mozione, inoltrata all’amministrazione comunale e finalizzata a garantire ai cittadini meno abbienti l’accesso quotidiano gratuito ai primi 50 litri di acqua potabile ad uso domestico, nonché per disciplinare il recupero dei legittimi crediti dagli utenti morosi senza mai utilizzarne la sospensione della fornitura idrica quale mezzo coercitivo.

Non condividiamo e avverseremo con tutte le nostre forze la gestione privata dell’acqua, così come messa in campo dall’amministrazione comunale di Rende. Prendiamo atto di queste enormi differenze e proponiamo l’approvazione di una mozione finalizzata a restituire al bene acqua, quantomeno la sua identità di bene pubblico e valore fondamentale essenziale per la vita e la dignità umana, principi oramai affermati presso le principali istituzioni europee.

E infatti, a garantire una quota minima di fornitura idrica sia un diritto è la stessa Commissione Europea che ha invitato gli Stati Membri a garantire “l’accesso ad un livello minimo di approvvigionamento idrico per tutti i cittadini, in conformità alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità”, raccomandazioni dell’OMS che fissano un quantitativo minimo compreso tra 50 e 100 litri di acqua per persona al giorno.

L’acqua non è una merce, ragion per cui anche l’utilizzo della sospensione idrica quale mezzo coercitivo per vantare un credito legittimo, degrada l’acqua da bene comune a mera merce di scambio e ciò è contrario ai principi da tempo conclamati in Italia come in Europa.

Il riferimento è alla direttiva quadro dell’UE che riconosce che “l’acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri”. Su questo punto, il Parlamento Europeo ha invitato la Commissione a riconoscere come “bene pubblico e valore fondamentale per tutti i cittadini dell’UE, e non come merce”, ha chiesto agli Stati Membri di “garantire inoltre l’accessibilità economica e la disponibilità di acqua di qualità per coloro che si trovano in uno stato di necessità” e ha sottolineato altresì che “l’accesso a un fabbisogno idrico di base dovrebbe essere un diritto umano fondamentale indiscutibile”, pertanto, si è opposto alla sospensione dei servizi idrici e all’interruzione forzata della fornitura di acqua e ha chiesto “agli Stati membri di porre immediatamente fine a situazioni siffatte, quando sono dovute a fattori socioeconomici nelle famiglie a basso reddito” condannando “che la negazione dell’erogazione di servizi idrici e igienico-sanitari alle comunità svantaggiate e vulnerabili sia usata in modo coercitivo in alcuni Stati membri”.

Come Movimento 5 Stelle aspettiamo una risposta dall’esecutivo Manna alla nostra richiesta e confidiamo nell’approvazione di questa mozione che non può non essere condivisa anche da chi sta perdendo un’occasione storica per la ripubblicizzazione della distribuzione idrica.