Accolto parzialmente il ricorso per condizioni disumane in carcere a Reggio Calabria di una 52enne, contestati oltre 500 giorni di detenzione Si è svolta presso il Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria una camera di consiglio in relazione ad un reclamo presentato dall’Avv. Antonino Castorina del Foro di Reggio Calabria e relativo alle condizioni di detenzione in carcere dal 2021 al 2023
redazione | Il 09, Lug 2024
Si è svolta presso il Tribunale di Sorveglianza di Reggio Calabria una camera di consiglio in relazione ad un reclamo presentato dall’Avv. Antonino Castorina del Foro di Reggio Calabria e relativo alle condizioni di detenzione in carcere dal 2021 al 2023 di una donna, originaria di Lamezia Terme, classe 72 e residente nel rione di Arghillà.
La donna tratta in arresto dai carabinieri delle stazioni di Modena e Catona si era vista revocare la misura alternativa alla detenzione in esecuzione al provvedimento di revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali a seguito di un arresto per il reato di detezione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Dalla relazione del carcere effettivamente emergerebbe che la donna ha vissuto in condizioni contrarie a quella che è la normativa europea di riferimento tanto da mettere sotto osservazione oltre 540 giorni di detenzione.
Il Magistrato di Sorveglianza dottoressa Incognito vista la documentazione in atti, verificata la fondatezza del reclamo discusso in camera di consiglio dall’Avv. Vincenzo Melara del Foro di Palmi ha accolto parzialmente le tesi della difesa riducendo la pena residua della detenuta di 54 giorni e riconoscendo quindi il pregiudizio che la detenuta ha subito in oltre 540 giorni di detenzione in carcere.