Accordi tra ‘ndrangheta ed imprenditori del Veneto, sette persone arrestate Attività criminali scoperte dai Ros
C’era la famiglia cutrese dei Multari dietro le attività criminali, perpetrate con il metodo mafioso, scoperte dal Ros Carabinieri che ha eseguito 7 ordini di custodia cautelare e 20 perquisizioni tra le province di Verona, Venezia, Vicenza, Treviso, Ancona, Genova e Crotone. La famiglia Multari, ha accertato il Ros, è legata alla cosca di Nicolino Grande Aracri e composta dai fratelli Carmine, Fortunato e Domenico e dei figli di quest’ultimo, Antonio e Alberto, “da anni – sottolinea – responsabili di gravi condotte illecite commesse, con la complicità di persone residenti delle province di Crotone e Venezia, con l’aggravante del metodo mafioso”. Molte sono le estorsioni nei confronti di imprenditori veneti accertate dal Ros che ha indagato anche sull’incendio dello yacht “Terry” mentre era ormeggiato nel porto di Alghero (Sassari).
Il natante, oggetto di un contenzioni con l’ acquirente, a causa di gravi vizi strutturali, doveva essere distrutto per non consentire l’esecuzione delle perizie. Dopo un tentativo che aveva solo parzialmente incendiato l’imbarcazione, l’intervento del Ros ha impedito la reiterazione del reato. Benché Domenico Multari avesse subito la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dei beni, era riuscito ad impedire il perfezionamento della procedura di vendita all’asta degli immobili sequestrati attraverso contratti simulati di vendita a prestanome. Inoltre, con minacce e violenze contro i pubblici ufficiali, avevano impedito a quest’ultimi di accedere alle abitazioni dei Multar quando era stata stabilita la vendita all’asta da parte del Tribunale Civile di Verona, facendo così desistere eventuali parti interessate all’acquisto degli immobili e comperati poi a prezzi estremamente vantaggiosi da prestanome degli stessi Multari.