Accorpamento porti Gioia-Messina, critico Mallamaci Per il presidente dell'associazione politico culturale Impresa Calabria, "la nostra Regione rivendichi il ruolo centrale"
Impresa Calabria, associazione politico culturale guidata da Domenico Mallamaci, dopo aver affrontato nei giorni scorsi il tema del credito alle imprese in una riuscitissima iniziativa tenutasi a Gioia Tauro, assume una posizione netta riguardo il possibile accorpamento dell’autorità portuale. A tal proposito riportiamo un intervista al leader dell’associazione Impresa Calabria:
Dott. Mallamaci la Sua associazione si è di recente occupata del tema relativo al porto di Gioia Tauro: qual’ è la Sua opinione in proposito?
Io, in questi decenni ho vissuto, indirettamente, da spettatore inerme, tutte le vicende che hanno interessato lo sviluppo del porto e quelle del tracollo dell’area industriale e devo evidenziare che all’impegno delle istituzioni preposte allo sviluppo (sovvenzione globale, incentivi legge 488, ecc.) non è seguito un attento monitoraggio sull’esito di sovvenzioni e incentivi emanate agli imprenditori.
La sola attività d’impresa che oggi crea occupazione è il transhipment, ma è poca cosa rispetto alle potenzialità del porto e dell’area industriale.
Lo sviluppo del sistema è penalizzato da questioni infrastrutturali legate all’intermodalità e alla circolazione ferroviaria, quali ad esempio i limiti delle sagome e della lunghezza consentita dalla composizione dei treni. Oltre alle questioni infrastrutturali c’è la debolezza del sistema imprenditoriale localizzato nel retroporto che potrebbe produrre notevole valore aggiunto con la logistica. Questo sistema va potenziato secondo tutte le modalità consentite dalla norma come incentivi alle imprese, sgravi fiscali, interventi infrastrutturali, etc.
Queste carenza sono da imputare all’Autorità Portuale gioiese?
Il potenziamento del sistema passa attraverso interventi e misure la cui competenza ricade su diversi soggetti alcuni dei quali di livello statale e altri regionali e locali. La responsabilità principale non è attribuibile all’uno o altro soggetto, ma all’assenza di una regia unica e di una strategia unica.
In questo panorama come legge la proposta di unione delle Autorità Portuali di Gioia Tauro e Messina?
La finalità principale del porto di Gioia Tauro è chiaramente legata al transhipment e al traffico delle merci. La finalità principale dei porti dell’Area dello Stretto, RC, VSG e Messina è invece legata alla funzione di connessione per le merci e i passeggeri fra la Sicilia ed il resto del continente. Pertanto, anche nell’ipotesi di fusione, si deve pensare a due distinte strutture decisionali e tecnico-amministrative che perseguano questi due obiettivi fondamentalmente diversi, ma in questo ultimo caso non sarebbe comunque garantito il contenimento dei costi.
In questo contesto quale ruolo dovrebbe assumere la Regione?
In merito al potenziamento del sistema di Gioia Tauro dovrebbe farsi parte attiva per la costituzione di una cabina di regia unica e permanente fra tutti i soggetti coinvolti e dovrebbe inoltre tradurre in un piano attuativo le strategie condivise in tale sede.
Per quanto riguarda la fusione delle Autorità Portuali dovrebbe rivendicare il ruolo centrale calabrese essendo già sufficiente il ruolo di spicco del porto di Gioia Tauro (unico porto di primo livello, appartenente alla rete CORE europea fra i porti della costituenda Autorità Portuale) al quale si aggiungono i porti di Villa e Reggio nell’area dello Stretto e i porti dello Ionio Calabrese (Corigliano e Crotone).
La scelta di un assessore con delega specifica alla questione fa bene sperare nella possibilità di avviare proficuamente le azioni sopra delineate e l’amministrazione regionale potrà certamente contare sull’apporto tecnico e politico della nostra associazione.