Acqua non potabile tra S. Eufemia e Ginepri Piccioni: "Comune e Multiservizi mettono a rischio salute dei cittadini"
Quanto accaduto negli ultimi giornitra S. Eufemia, Ginepri, Cafarone ha dell’incredibile. Comune e Lamezia Multiservizi hanno nei fatti messo a rischio la salute pubblica. Per tre giorni tutta quella area della città è stata lasciata senza acqua potabile, fatto che certamente può capitare. Il problema, anzi il dramma, è che però pochissima comunicazione e informazione è stata alla grande maggioranza dei residenti di quelle zona.
Mercoledì pomeriggio dall’amministrazione comunale è apparsa sull’albo pretorio l’ordinanza del Sindaco per vietare l’utilizzo di acqua potabile in alcune zone della città, a seguito di alcuni controlli effettuati nei giorni precedenti con esito sfavorevole. Questa è stata l’unica comunicazione che i cittadini hanno avuto modo di consultare. Non si è pensato, come si è sempre fatto, di far passare una macchina con il megafono per avvisare immediatamente ai cittadini di non utilizzare l’acqua del rubinetto. Né si è pensato ad altre modalità per avvisare subito le fasce più deboli della popolazione: basti pensare, da quanto ci risulta, che anche le scuole materne di S. Eufemia, dove come sappiamo i bambini continuano a frequentare fino a fine giugno, lo hanno appreso tramite il comunicato inviato nel pomeriggio di mercoledì scorso. Nessuna circolare, nessun contatto telefonico tra il Comune e la scuola, comunicazioni che andrebbero fatte subito, prima di ogni altra comunicazione.
Non bisogna essere guru della comunicazione per capire che non tutti, soprattutto gli anziani, vanno su Internet e, in generale, consultano gli strumenti online con una frequenza tale da essere informati tempestivamente su questioni così delicate. Fatto ancor più grave se, come si legge nell’ordinanza del Sindaco, l’acqua poteva essere utilizzata solo per usi civici, quindi non si poteva utilizzare assolutamente né per bere, né per la preparazione di pasti. E nonostante la gravità evidenziata dalla stessa ordinanza, per tre giorni nessuna comunicazione, nessuna indicazione ai cittadini. Molti dei quali magari avranno continuato ad utilizzare normalmente l’acqua del rubinetto.
Nella giornata di oggi dovrebbero essere effettuati i nuovi controlli per verificare se la situazione è tornata alla normalità. Resta il fatto che per tre giorni si è esposta la popolazione di una grande parte della città a rischi gravi per la salute a causa della totale assenza di organizzazione e pianificazione da parte dell’amministrazione comunale e della Lamezia Multiservizi. Ennesimo segnale di una inadeguatezza amministrativa che, mentre annuncia di lasciare il segno e progetti faraonici, si dimostra nei fatti incapace di gestire situazioni ordinarie per una qualsiasi amministrazione di qualsiasi comune italiano.
Rosario Piccioni, consigliere comunale di Lamezia Terme