Ad Aidone si discute dell’attentato di Charlie Hebdo L'incontro è stato un momento di libera discussione e confronto costruttivo
di Roberta Strano
Ieri, anche Aidone, nell’ex provincia di Enna, piccolo paesino dell’entroterra siciliano, ha voluto fare sentire la sua voce sull’attentato Charlie Hebdo. Si è infatti svolto un incontro per discutere sul tema scottante, che ha sconvolto l’intero pianeta.
Hanno partecipato all’iniziativa i ragazzi della comunità diffusa di Aidone, inseriti nel progetto Sprar gestito dall’associazione Don Bosco 2000, in collaborazione con l’Associazione giovanile GAP, che hanno espresso la loro opinione sugli attentati terroristici in difesa della libertà di espressione, e in particolare di stampa e di pensiero.
Gabriele Virzì, uno degli studenti, ha dichiarato: “Ho 25 anni, sono Aidonese da sempre e Siciliano per scelta. Ho avuto la fortuna, durante la mia formazione scolastica e musicale, di trovare insegnanti e persone comuni che mi hanno donato la passione per il pensiero, la ricerca, e l’impegno sociale. Credo nel dibattito come processo preliminare a una sintesi che tenga conto delle esigenze di tutti e che consideri la diversità di partenza come arricchimento e non come minaccia. Non credo all’individualismo né agli eroi, costruzioni artificiali della mediocrità e dello scarso impegno.”
Si è sottolineata l’importanza di sconfiggere i pregiudizi, e che per sconfiggere questi ultimi bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione senza assicurazioni di trovare delle certezze, se non che tutte le persone, le opinioni e i credo politici e religiosi vadano ascoltati, rispettati e, se si può, compresi fino in fondo per non sprofondare nella barbarie quella sì, delle guerre militari e ideologiche.
L’incontro è stato un momento di libera discussione e confronto costruttivo, nel giorno in cui a Parigi, si è svolto il corteo alla presenza di leader e premier di tutto il mondo.