Addio al nome “Olanda”: cambia da gennaio 2020
Il prossimo anno non sarà solamente il nome del Regno Unito a scomparire dalla lista dei 28 Stati Ue. Un altro ‘addio’, anche se solo simbolico, segnerà i primi giorni del 2020: quello del nome Olanda, che da gennaio si chiamerà solamente ‘Paesi Bassi’. Più che un cambiamento toponomastico si tratta di un chiarimento voluto dal governo per esplicitare una volta per tutte la differenza fra i Paesi Bassi e l’Olanda – che in realtà include solamente due delle 12 regioni che formano lo Stato europeo – ed evitare di associare l’immagine del Paese alla sola città di Amsterdam e al suo celeberrimo quartiere a luci rosse. Per il governo dell’Aja si tratta di un’operazione prima di tutto commerciale che costerà alle casse dello Stato 200mila euro. Insieme al nome è stato infatti presentato anche un nuovo logo che fra le lettere N e L, sigla internazionale che sta per Nederland (Paesi Bassi in olandese), fa intravedere la sagoma di un tulipano stilizzato.Tale simbolo potrà essere usato in qualsiasi settore legato alla promozione del Paese, dall’agricoltura allo sport, aveva spiegato nelle scorse settimane la ministra per il commercio estero, Sigrid Kaag, secondo cui “un’immagine chiara e ben definita” del Paese “è positiva per l’export e per attrarre investimenti e talenti”. Dal gennaio 2020, evidenzia Giovanni D’AGATA, presidente dello “Sportello dei Diritti”, i ministeri, le ambasciate e l’Agenzia per le imprese (Rvo, Netherlands Enterprise Agency), ma anche università, Comuni e federazioni sportive potranno quindi usare il nuovo nome e logo per promuovere le proprie attività. Ad alimentare in questi anni la confusione sul nome del Paese nordeuropeo ha contribuito anche il sito ufficiale di promozione turistica Holland.com, all’interno del quale, però, è presente una pagina che spiega la differenza fra Paesi Bassi e Olanda. I casi di caos toponomastico non sono certo nuovi per l’Europa, che nel 2019 ha visto risolversi una delle più complicate controversie sul tema risalente agli Anni ’90. Sia gli abitanti della Grecia che quelli della Repubblica confinante rivendicavano il diritto di usare il nome ‘Macedonia’: i primi per indicare una propria regione, i secondi per chiamare il proprio Paese. La disputa si è risolta nel febbraio scorso, quando la repubblica balcanica ha cambiato nome in ‘Macedonia del Nord’. Lo storico accordo era valso ai premier greco e macedone la candidatura al premio Nobel per la pace.