Aeroporti, Dieni: “La giunta Oliverio non ha una strategia” "Indegno spettacolo di una presunta classe dirigente"
«Mentre la politica calabrese continua a parlare del nulla e a prospettare un futuro sempre più roseo, il sistema aeroportuale regionale va a ramengo, forse in modo irreversibile». È quanto sostiene la deputata del M5S Federica Dieni.
«Negli ultimi giorni – continua – abbiamo avuto la sventura di assistere all’indegno spettacolo di una presunta classe dirigente che persiste sulla via dell’affabulazione, perdendo totalmente di vista la drammatica realtà. Emblematico quanto avvenuto martedì scorso: mentre il consiglio regionale era intento a discutere sulla possibilità o meno di creare altri due aeroporti, quello della Sibaritide e quello di Scalea, l’Enac comunicava lo stop sine die ai voli dello scalo di Crotone».
«Dall’1 novembre, infatti – aggiunge la parlamentare –, l’aeroporto Sant’Anna chiuderà i battenti; e le cose non vanno meglio a Reggio Calabria, dove i soci della Sogas, inclusa la Regione, non riescono nemmeno a garantire i fondi necessari per l’esercizio provvisorio. Uno scenario di questo tipo imporrebbe prudenza e senso di responsabilità, invece assistiamo increduli alle performance comunicative di una politica che si comporta come l’orchestrina del Titanic: suona e balla mentre tutto affonda».
Dieni prosegue: «Il governatore Oliverio, appurata la decisione dell’Enac, ha assicurato che la chiusura dell’aeroporto di Crotone “non è tombale”. Ma sbaglierebbe chi pensasse che la Regione ha una strategia precisa per
uscire dalla crisi del settore. Oliverio e la sua giunta non hanno la minima idea su come rilanciare il sistema e riescono solo ad auspicare che Sacal, società che attualmente gestisce solo lo scalo di Lamezia Terme, vinca il bando indetto dall’Enac per il controllo degli aeroporti di Reggio e Crotone».
«Quella del governatore e del centrosinistra è, insomma – conclude la deputata del M5S –, la politica del “tirarsi fuori” dai problemi più pressanti della società calabrese per affidarli alle soluzioni di gruppi di interesse che non dànno alcuna garanzia in termini di affidabilità e sviluppo. Malgrado tutto questo, le solite logiche campanilistiche portano alcuni “illustri” esponenti istituzionali a invocare la nascita di altri due aeroporti».