Il Comitato Pro-Aeroporto dello Stretto, invitando le Istituzioni Territoriali e Centrali di Governo ad un maggior impegno, anche rispetto alla volontà di Alitalia di escludere dal 2017 lo Scalo dello Stretto dal proprio piano industriale, annuncia
a nome dei cittadini delle Aree Metropolitane di Reggio Calabria e Messina, una generale mobilitazione!
In particolare si vuol evitare un’ulteriore marginalizzazione di territori già soggetti ad un’ampia disparità economico-sociale, così come in osservanza del principio della continuità territoriale, si intende rivendicare i diritti costituzionali alla mobilità ed al decentramento, legati allo sviluppo incondizionato dell’infrastruttura metropolitana, oggi sottoposta ad un bando Enac dalla concessione trentennale e con la declaratoria di preferenza per la gestione unificata degli aeroporti calabresi.
In ragione di ciò il Comitato, dopo aver inviato una Istanza ufficiale al Ministro Delrio, invita tutti i cittadini, singoli e associati, ad unirsi in una unica grande manifestazione, senza simboli politici, con lo scopo di sollecitare l’applicazione dei seguenti punti dell’istanza:
– Che il Tavolo tecnico interistituzionale annunciato il 2 novembre 2016 dal Ministero al fine di programmare un equilibrio del sistema aeroportuale calabrese, venga costituito nella Sede Metropolitana di Reggio Calabria;
˗ La partecipazione al Tavolo di una delegazione di cittadini in qualità di portavoce delle due comunità metropolitane affinché siano fornite le dovute garanzie e sia accolto un documento tecnico con la sintesi delle istanze e proposte raccolte sul territorio.
Incontro sabato 19 novembre, ore 10.30, Piazza Duomo con direzione Piazza Italia – Reggio Calabria, (RC).
SUL REGGIO CALABRIA
Il SUL di Reggio Calabria aderisce alla mobilitazione del 19 novembre 2016 per l’Aeroporto dello Stretto e chiede ai propri militanti ed aderenti di partecipare in massa a questa iniziativa.
La prospettiva della chiusura dell’Aeroporto si fa sempre più vicina. Il contributo mes-so a disposizione dalla Provincia serve a dare tempo per definire nuovi scenari che salvino l’Aeroporto, ma non può essere decisivo per le sorti di questo importante nodo trasportistico.
Il SUL chiede che le istituzioni smettano di svicolare colpevolmente dal problema ed aiutino le aggregazioni di liberi cittadini ad ottenere la permanenza del servizio aereo nella città di Reggio e nello Stretto. Ed inoltre, Regione e Città Metropolitana devono esercitare tutto il peso politico che hanno per costringere a recedere Alitalia dai propositi di fuga dallo scalo reggino, anche chiedendo al Governo le opportune e legittime pressioni.
Si deve definire con immediatezza la soluzione sulla gestione dell’Aeroporto. Al SUL interessa relativamente se ci si incammina verso una unica società regionale di gestione dei 3 aeroporti calabresi. Quale che sia la soluzione, chiediamo che si operi senza alcuna pregiudiziale territoriale, ossia che ogni aeroporto della Calabria abbia riconosciuta la propria funzione in relazione ai territori che può servire, alle proprie situazioni logistiche e strutturali, alle proprie vocazioni, al contesto economico, culturale, turistico nel quale ricade.
Occorre però fare uno sforzo anche per qualificare e rendere appetibili gli scali cala-bresi. Ad esempio sarebbe una gran cosa (con costi molto limitati) se l’Aeroporto di Reggio avesse un servizio specifico per i disabili e sarebbe l’occasione, per la Regione Calabria, per riscattare l’ignominia di aver perduto finanziamenti destinati alle fasce più disagiate. E sarebbe anche l’occasione per ripristinare o utilizzare le strutture già esistenti, che sono costate soldi pubblici e che giacciono inutilizzate; valga per tutti l’esempio della stazione ferroviaria connessa all’Aeroporto Minniti.
Il rischio di perdere un vettore fondamentale per quest’area deve spronarci tutti, istituzioni in testa a partire da quella regionale e da quella metropolitana, a ridefinire il complesso delle strutture di trasporto nella nostra Regione e nella città. Riparare alle inefficienze gravissime ed alle sottovalutazioni ataviche delle Ferrovie dello Stato, ridefinire e classificare i porti, immaginare nuove linee che colleghino, per dire, la Calabria alla Grecia sia via mare che per aereo è necessario per ogni ipotesi di rinascita di una economia che possa essere utile a trattenere i nostri giovani che stanno emigrando a frotte.
Bisogna, però, che i cittadini si mobilitino e costringano tutti (Amministrazioni pubbliche, forze politiche e sociali, associazioni e movimenti) a sviluppare il massimo impegno a difesa dell’Aeroporto, della città e dei lavoratori.