Aeroporto dello Stretto, Vecchio (Confindustria): “Lettera di Enac non rassicura affatto” Il presidente di Confindustria incalza: “Come fatto qualche giorno fa, siamo ancora oggi costretti a richiamare tutta la politica a un contegno più dignitoso"
“Abbiamo letto con grande attenzione la comunicazione di Enac che informa della futura riapertura dell’aeroporto dello Stretto, così come di tutti gli altri scali attualmente chiusi per l’emergenza coronavirus”. Lo afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio, che prosegue: “Apprezziamo l’interessamento dell’on. Francesco Cannizzaro che, alla stregua di altre rappresentanze istituzionali di ogni colore politico, si sta prodigando a difesa dello scalo di Ravagnese. Tuttavia, la comunicazione del presidente di Enac, Nicola Zaccheo, non ci rassicura affatto”. Spiega infatti l’ingegnere Vecchio: “La riapertura dello scalo, una volta cessata l’emergenza, era nell’ordine naturale delle cose. Un fatto quasi scontato, e francamente, senza fare dietrologia, troviamo ‘strano’ l’Enac abbia sentito la necessità di ribadirlo. Il problema è un altro: di un aeroporto aperto, ma senza aerei e senza passeggeri, non sappiamo bene che cosa farcene. La lettera di Zaccheo, infatti, nulla dice riguardo alla questione da noi sollevata la scorsa settimana, ben prima che scoppiasse l’inqualificabile canea politica degli ultimi giorni. L’unica domanda alla quale attendiamo risposta è: Alitalia continuerà a volare a Reggio? Se è vero che ad agosto riapriranno gli aeroporti oggi chiusi, perché non si possono prenotare voli per Reggio ma per tutte le altre destinazioni è invece possibile? Chi tutelerà i livelli occupazionali della compagnia?”.
Il presidente di Confindustria incalza: “Come fatto qualche giorno fa, siamo ancora oggi costretti a richiamare tutta la politica a un contegno più dignitoso, soprattutto in questo momento terribile in cui cittadini e imprenditori meriterebbero rispetto e misura da parte di chi ricopre cariche pubbliche. Non ci è parso di leggere nessuna argomentazione seria, ma solo un reciproco scaricabarile che non tiene conto dei due fattori che stanno determinando l’attuale situazione: il Covid-19 con la conseguente crisi del trasporto aereo a livello mondiale e l’iter di costituzione della nuova Alitalia. Oggi è stucchevole e miope continuare a cercare un colpevole, ma serve impegnarsi tutti assieme per avere garanzie sulla permanenza della newco in riva allo Stretto. Ciò che una certa classe dirigente stenta a capire – dice ancora Domenico Vecchio – è che i reggini non vogliono liti, ma pretendono che la politica, una volta tanto, sappia lavorare in sinergia e in comunione d’intenti. Sull’aeroporto dello Stretto non servono né rivendicazioni di primogeniture, né atteggiamenti da primi della classe, né tanto meno liti a mezzo stampa tra gruppi contrapposti, pronti a rinfacciarsi le responsabilità. Quel che oggi sappiamo è che, superato lo stato di emergenza, il ‘Tito Minniti’ sarà un campo d’aviazione aperto ma senza alcun vettore che garantisca un operativo di voli anche minimo. Il sindaco Falcomatà, la governatrice Santelli e il presidente di Sacal De Felice parlino tra di loro, si siedano attorno a un tavolo e chiariscano la questione una volta per tutte”.