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Aeroporto lametino strategico, ma non “internazionale”. I dubbi di Danilo Greco

| Il 18, Gen 2014

“Sicuramente è una notizia che va accolta con ottimismo, perché segna un passo avanti nella considerazione del nostro aeroporto a livello nazionale, tuttavia rimangono ancora molti nodi da sciogliere, e il pericolo di isolamento rimane concreto”

Aeroporto lametino strategico, ma non “internazionale”. I dubbi di Danilo Greco

“Sicuramente è una notizia che va accolta con ottimismo, perché segna un passo avanti nella considerazione del nostro aeroporto a livello nazionale, tuttavia rimangono ancora molti nodi da sciogliere, e il pericolo di isolamento rimane concreto”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Avendo lanciato la petizione contro il declassamento dell’aeroporto e della stazione di Sant’Eufemia Lamezia, petizione che ha raggiunto la soglia delle 2000 firme, sento l’obbligo di intervenire in merito alla notizia appena giunta relativa all’inclusione del nostro scalo tra gli undici aeroporti strategici d’Italia. Sicuramente è una notizia che va accolta con ottimismo, perché segna un passo avanti nella considerazione del nostro aeroporto a livello nazionale, tuttavia rimangono ancora molti nodi da sciogliere, e il pericolo di isolamento rimane concreto.

Bisogna premettere che, prima di decidere quali sono gli aeroporti da considerare strategici, l’Enac ha stabilito quali hanno una rilevanza, in termini di investimenti, prospettive di sviluppo e centralità nel traffico, europea (Core Network) e quali invece una rilevanza nazionale (Comprehensive Network’) , di sostanziale appoggio ai primi. In questa prospettiva il nostro aeroporto che teoricamente è “internazionale” rimane declassato ed escluso dalla progettazione di respiro europeo, cosa ancora più grave, insieme al nostro aeroporto anche la Calabria viene sostanzialmente tagliata fuori, è e rimane terra di nessuno.

Fatto questo, si è passato ad individuare quali sono gli aeroporti strategici in Italia, suddividendo il territorio italiano in aree, e considerando strategici gli aeroporti più importanti per numero di passeggeri, quindi l’inclusione di Lamezia tra gli undici aeroporti strategici italiani è forzatamente scontata: è stato individuato un bacino d’utenza, quello calabrese, dove non esistono aeroporti inseriti nel core network, ed è stato detto che quello di Lamezia Terme è l’aeroporto principale dell’area. Le alternative di fatto non esistono: Crotone è uno scalo quasi fantasma, Reggio Calabria ha un manipolo di voli al giorno ed è situato in una posizione periferica. L’importanza dell’aeroporto lametino è prettamente relativa e interamente dovuta al criterio di assegnazione, non alla decisione da parte del governo centrale di dare a Lamezia e alla Calabria un ruolo importante nel contesto più ampio del Mezzogiorno. Lo scalo di Lamezia, in qualità di aeroporto strategico, avrà diritto a lavori di miglioramento dell’infrastruttura, e fin qui ci siamo, è bello da sapere. Tuttavia, il piano nazionale impone controlli molto precisi delle condizioni finanziarie degli undici scali strategici, e non possiamo dire che il nostro aeroporto sia in condizioni ottimali. La società di gestione, SACAL, ha attraversato un vero e proprio periodo buio, e di ciò il Ministero dei Trasporti dovrà necessariamente tenerne conto.

Aggiungo, nonostante quello di Lamezia Terme sia uno scalo strategico, è di fatto il più isolato della sua categoria e sicuramente più isolato di alcuni scali che non sono finiti nella “Top 11” di Maurizio Lupi. In termini di collegamenti, Milano-Malpensa, Venezia, il duo Pisa/Firenze, Bologna, Roma-Fiumicino, Napoli, Bari, Catania, Palermo e Cagliari sono realtà aeroportuali molto più variegate ed evolute della nostra, ed è una cosa che io sto denunciando da mesi.
Pertanto, ben venga l’inclusione di Lamezia tra gli 11 aeroporti strategici a livello nazionale, una notizia positiva che di questi periodi vale oro. Ma non ci è stato regalato nulla, il governo ha semplicemente preso atto di una realtà. La lotta, per la verità mai iniziata, della nostra classe politica deve andare avanti, affinché a Lamezia venga riconosciuta la dignità che le spetta in quanto territorio strategico per l’Europa e per il Mediterraneo. C’è ancora molto lavoro da fare, per scongiurare l’isolamento di questa terra, il primo passo è stato fatto, si deve continuare in questa direzione, per il futuro della Calabria e dei calabresi.

Danilo Greco, presidente associazione Terra futura