Aeroporto Reggio, Dieni: “Da governo nessuna risposta” "Il Minniti è ancora sull'orlo del baratro"
«Il governo deve spiegare quali misure intende adottare per impedire la chiusura dell’aeroporto di Reggio Calabria e per favorire il suo sviluppo». Così la deputata del M5S Federica Dieni, particolarmente delusa dalla risposta ricevuta oggi in commissione Trasporti della Camera dal sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, in merito a una specifica interrogazione sul futuro del “Tito Minniti”.
Il sottosegretario, dopo aver ribadito l’impegno di Alitalia di riprendere le operazioni di volo a partire dal 30 marzo, ha assicurato che “si continuerà a lavorare per mantenere Alitalia nell’aeroporto dello Stretto” e affermato che, a parere dello stesso ministro Delrio, potranno crearsi le condizioni per attirare altre compagnie aeree.
«Il guaio – commenta Dieni – è che né il ministro, né il sottosegretario hanno spiegato quando e in che modo tutto questo potrà avvenire. Il “Minniti”, nonostante la proroga concessa da Alitalia, è tuttora sull’orlo del baratro. Eppure il governo non vuole chiarire quali sono i progetti per garantire la sopravvivenza dello scalo e per impedire che 500mila passeggeri restino a terra».
«Dal sottosegretario Del Basso De Caro – aggiunge la deputata 5 Stelle – abbiamo ricevuto una risposta che è una non-risposta. Solo parole vuote e informazioni che i reggini conoscevano già grazie alle ricostruzioni della stampa. Niente è stato detto sull’ipotetico e tutto da dimostrare piano per far arrivare le compagnie low cost; niente sulle soluzioni alternative ai singoli voli giornalieri per Roma e Milano, fortemente penalizzanti nella regione con la più alta emigrazione sanitaria del Paese; niente sulle reali intenzioni di Sacal, che potrebbe essere tentata dall’idea di investire più sullo scalo di Lamezia Terme che su quelli di Reggio e Crotone; niente sulla istituzione della continuità territoriale».
«Sono questioni – conclude Dieni – che avrebbero dovuto ricevere risposte adeguate. Il governo, invece, continua a tenere all’oscuro i cittadini reggini e calabresi circa il destino di un’infrastruttura che meriterebbe maggior considerazione».