Confindustria: «Aeroporto Stretto colonia di Alitalia” «La salvezza passa dalle low cost»
«Gli ultimi dati presentati dall’Ente nazionale dell’aviazione civile dimostrano come esista un’unica soluzione per salvare l’aeroporto dello Stretto: aprire ad altri vettori, gli stessi che stanno facendo volare lo scalo di Crotone e che hanno consolidato da tempo il ruolo strategico di Lamezia Terme. Nelle ultime settimane, a più riprese, abbiamo chiesto un intervento in questa direzione. Speriamo che l’evidenza dei numeri, ahinoi impietosi, porti a un’accelerazione sul versante dell’apertura alle principali compagnie low cost che possono garantire un futuro a Ravagnese». Lo afferma in una nota dell’ufficio stampa il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, che prosegue: «La principale responsabile dell’ormai cronica crisi del “Tito Minniti” è senza ombra di dubbio Alitalia che, è bene ribadirlo ancora una volta, non è più la compagnia di bandiera del Paese. In un regime di sostanziale monopolio l’aeroporto non potrà crescere mai; si tratta delle più basilari regole del mercato. Non a caso – aggiunge il presidente di Confindustria Reggio – Lamezia ha visto quadruplicare il proprio traffico e Crotone ha registrato addirittura incrementi esponenziali del numero dei passeggeri da quando sono entrate in esercizio alcune compagnie che ormai dominano lo scenario del trasporto aereo europeo. Compagnie che non servono lo champagne a bordo, ma neanche Alitalia ci risulta che lo faccia, garantendo però quel servizio essenziale che serve a chi si sposta quotidianamente su e giù per il Paese per motivi di salute, di studio, di lavoro o di turismo».
Ad avviso di Andrea Cuzzocrea, «l’aeroporto dello Stretto è rimasto una delle ultime “colonie” della Magliana che decide a piacimento quando attivare e disattivare i collegamenti verso la nostra città metropolitana, senza alcun rispetto per un’utenza che solo su due tratte, quelle per Roma e per Milano, garantisce mezzo milione di passeggeri all’anno. Le potenzialità, lo ribadiamo ancora una volta, esistono tutte ma possono essere espresse solo in una logica di mercato. La libera concorrenza e l’ampliamento dell’offerta possono solo giovare all’intera area dello Stretto, che presenta un bacino d’utenza di oltre un milione di cittadini, e costituire una grande opportunità per il rilancio delle prospettive del turismo di quest’area del Paese».
Confindustria conclude ribadendo l’appello «alla Sogas ad accelerare i tempi della due diligence concordata con l’azienda alcuni mesi fa, perché dalla verifica dello stato dell’arte possono essere gettate le basi di un progetto che consegni al “Tito Minniti” un futuro a tinte meno fosche. In tal senso, il direttivo di Confindustria chiederà agli amministratori di Sogas un incontro urgente per conoscere il piano industriale dell’azienda in vista del Piano regionale dei trasporti».