Aethina tumida, a Parentela (M5S) non bastano le risposte del Ministro Martina Il deputato pentastellato insiste nel chiedere un intervento mirato nei confronti del coleottero parassita degli alveari
Ieri il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Martina ha risposto a due interrogazioni a risposta in Commissione del deputato M5S Parentela in merito a “Aethina tumida”, un coleottero parassita degli alveari sconosciuto fino a qualche tempo fa alle nostre latitudini ora approdato in Sicilia dopo aver causato danni agli apicoltori calabresi per oltre un milione e mezzo di euro. Il Ministro delle politiche agricole ha risposto illustrando gli interventi messi in atto dal Ministro della salute che ha competenza specifica in materia. Emerge che sarebbe stata attivata pedissequamente la procedura imposta dall’Europa che prevede “all’inizio di questi fenomeni, e fintantoché essi non diventino endemici, una strategia molto drastica, volta all’eradicazione”. Il deputato calabrese nei suoi atti di sindacato ispettivo depositati alla Camera dei Deputati, più volte, ha richiesto interventi volti a “salvaguardare l’ecosistema e la sopravvivenza di apicoltori e apicoltura nel nostro Paese” fino a chiedere di revocare gli “interventi in essere e riformulare le indicazioni in merito alle procedure da attivare” a seguito dell’ordinanza del Presidente della Giunta calabrese che, in contrasto con la normativa nazionale vigente, ha disposto la distruzione dell’intero apiario anche in “presenza di un unico coleottero all’interno di un solo alveare”. La risposta del Ministro premia le dure battaglie del M5S riconoscendo che “le misure di eradicazione, con la distruzione totale degli alveari, hanno comportato danni rilevanti agli operatori economici”. “Studiare eventuali linee di intervento non più volte alla eradicazione, bensì solo al contenimento” sono dunque le nuove direttive del Governo , le Regioni sono avvertite quindi stop a misure drastiche e, qualora fosse ritenuto idoneo dall’Europa , via libera alle misure “per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato, ovvero misure nell’ambito del regime del de minimis”.
Del tutto prive di senso per Parentela, membro della commissione agricoltura per il M5S, appare invece l’indagine che vuole avviare il Ministro “per comprendere la provenienza dell’Aethina tumida” poiché – si legge nelle interrogazioni parlamentari del deputato precedenti la risposta del Ministro – “gli esperti dicono che “l’Aethina è arrivata in Europa e oramai ci rimarrà stabilmente” e allora è senza dubbio più sensato un “intervento diretto sul coleottero, la limitazione del proliferare delle popolazioni tramite le trappole per il controllo degli adulti, i trattamenti larvicidi nonché l’utilizzo della lotta integrata”. E della serie “oltre il danno la beffa” Parentela riferisce che Il Ministro ha dato il suo impegno “per definire l’attivabilità del Fondo di solidarietà nazionale” volto a risarcire gli apicoltori che “hanno avuto gli apiari distrutti in conseguenza dell’infestazione” ma subito dopo ha evidenziato la “scarsità di risorse a disposizione per gli interventi compensativi del Fondo” che rende “necessaria una nuova base giuridica, possibilmente con adeguate dotazioni finanziarie che dovrà preventivamente essere notificata alla Commissione come aiuto di Stato”.