Il denaro sottratto al fisco oscilla ogni anno tra i 170 e i 200 miliardi di euro, pari a quasi il 16% del Pil italiano. Sono i numeri drammatici dell’evasione fiscale in Italia, una vera e propria piaga della nostra economia. A livello regionale, le realtà più a rischio sono quelle del sud: in Calabria si stima un’evasione del 24%, in Campania del 23%, in Sicilia del 22%. Negli anni si è cercato di combattere l’evasione in tutti i modi. Qualche soluzione tampone è arrivata. In particolare, oltre al rafforzamento dei controlli, sono state introdotte norme per il recupero di base imponibile sottratta alla tassazione, come lo “spesometro”, il “redditometro” e la “pace fiscale”.
Il Grande fratello fiscale
Ma nella lotta senza soluzione di continuità ai furbetti del fisco l’agenzia delle entrare è pronta a mettere in funzione un nuovo strumento, tra l’altro già utilizzato per scovare le aziende che non pagano le tasse: l’evasometro. Verrà impiegato a breve anche per i privati cittadini. Un algoritmo, tanto semplice quando efficace, si occuperà di incrocerà i movimenti bancari e i redditi comunicati verificando se i risparmi accumulati in un anno sono coerenti con i redditi dichiarati al fisco. In caso di irregolarità o anomalie, come ad esempio spese eccessive rispetto a quanto dichiarato, depositi di dubbia provenienza, spostamenti di contanti all’estero, movimenti di difficile tracciatura, versamenti sopra i cinquemila euro, partirà immediatamente un controllo approfondito della Guardia Di Finanza. L’obiettivo è stanare i furbetti ma sopratutto dare ossigeno alle casse dello stato che insieme all’introduzione della fattura digitale e dello scontrino elettronico, potrebbe recuperare fino a quindici miliardi l’anno. La sperimentazione, ha rivelato il quotidiano il Messaggero, è già iniziata ad agosto e dovrebbe entrare a regime solo dopo l’insediamento del nuovo Governo.
Andrà a scavare a fondo nei conti correnti
Si tratta di uno strumento molto invasivo, che ha già ottenuto l’Ok del garante per la Privacy. Introdotto nel 2012 dal Governo Monti e battezzato “risparimiometro” dopo sette anni è pronto ad entrare in funzione. L’Agenzia delle Entrate avrà a disposizione un database enorme, accumulato nel corsi degli ultimi dieci anni e messo a disposizione da Sogei, società informatica del Ministero dell’economia, attraverso cui effettuare gli incroci e la selezione dei contribuenti ritenuti a rischio. Nella banca dati sono presenti tutte le informazioni per ricostruire la posizione finanziaria di ogni cittadino, scavando anche a ritroso nel tempo.