Aggressione Trimarchi: l’Osservatorio sulla ‘ndrangheta vuole partecipare al processo "Quanto capitato rappresenta l’ennesimo atto di una strategia intimidatoria contro chi urta certi interessi e certi modelli culturali. Contro i non allineati"
L’Associazione Culturale “Antigone – Osservatorio sulla ‘ndrangheta” ha depositato presso il Tribunale di Locri per mezzo del proprio legale di fiducia la richiesta di partecipare a sostegno di Giuseppe Trimarchi – parte lesa e offesa – nel processo per i fatti accaduti in Piazza XXV Aprile di Canolo Nuovo lo scorso mese di agosto, a conclusione della Festa del Pane.
Secondo il Presidente dell’Osservatorio Attilio Tucci, si tratta di un atto dovuto e voluto, conseguente al sostegno che la nostra associazione, sin da subito, ha dimostrato – non solo a mezzo stampa – al giovane canolese.
I fatti. Era il 10 agosto dell’anno appena passato. A Canolo, piccolo paese della montagna aspromontana in cui Giuseppe Trimarchi ha sempre vissuto, si stava celebrando la “Festa del Pane”. Insieme ad alcuni suoi amici, membri di varie realtà associative, Trimarchi stava assistendo, in disparte, alla classica “Rota” che, come da tradizione, si forma al termine della festa e dove la gente che vuole continuare a festeggiare, balla la tarantella.
Ed è proprio in questo frangente che si è consumata la spiacevole vicenda. Un esponente dell’associazione che ha organizzato la sagra si sarebbe avvicinato a Giuseppe e ripetutamente lo avrebbe invitato a ballare. Dopo l’ennesimo rifiuto, l’individuo lo avrebbe trascinato contro la sua volontà in mezzo alla piazza, spingendolo al centro della Rota. A quel punto avrebbe cercato di costringerlo a ballare, dicendogli, in dialetto: «Tu o sei della cultura o non sei della cultura. Se sei della cultura devi ballare, se non vuoi ballare vattene a casa», invitandolo in tono minaccioso, a lasciare la “sua” piazza. Trimarchi, dal canto suo, è tornato al suo posto, senza reagire alle provocazioni, mentre alcuni presenti, sarebbero intervenuti fisicamente per bloccare l’uomo che, ripetutamente, avrebbe tentato l’aggressione fisica ai danni di Giuseppe.
Un fatto che in apparenza sembra avere un’importanza trascurabile. In realtà quanto capitato rappresenta l’ennesimo atto di una strategia intimidatoria contro chi urta certi interessi e certi modelli culturali. Contro i non allineati. Contro chi, pubblicamente, commenta e critica le vicende politiche e sociali della comunità in cui vive. Quella sera infatti, apertamente, durante la tentata aggressione, a Trimarchi venne contestato minacciosamente di aver scritto parole sbagliate in merito alle elezioni comunali del maggio scorso. E quella sera, ad essere minacciata e intimidita, è stata tutta la Calabria onesta. Quella Calabria convinta che le feste di paese debbano essere di tutti e non di chi le ha finanziate. Che è convinta che ballare la tarantella debba essere un momento di gioia e non un simbolico e strumentale uso delle tradizioni popolari per manifestare oppressione e sopraffazione.
Proprio per questo motivo l’ Osservatorio sulla ‘ndrangheta ha deciso di prendere parte al processo: affinché le forze dell’ordine e la Magistratura facciano piena luce su quanto accaduto, individuando e punendo gli aggressori e il marcio contorno che li ha alimentati.