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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Aggressioni allo “Jazzolino” di Vibo, De Nisi, “Serve un posto di Polizia” Il consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria: «Siamo di fronte a un fenomeno allarmante sul quale intervenire senza ulteriori perdite di tempo»

Aggressioni allo “Jazzolino” di Vibo, De Nisi, “Serve un posto di Polizia” Il consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria: «Siamo di fronte a un fenomeno allarmante sul quale intervenire senza ulteriori perdite di tempo»

Siamo di fronte a un fenomeno allarmante sul quale intervenire senza ulteriori perdite di tempo».
Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria, commenta in questo modo le ultime aggressioni ai danni del personale all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia.
Il riferimento specifico del consigliere è agli episodi del 14 e 15 marzo scorsi e a quello di ieri, perpetrati contro infermieri e un operatore socio – sanitario in servizio al nosocomio vibonese.
Nell’ottica del consigliere De Nisi la questione è ad ampio raggio e va osservata da diverse angolature.
«Questi accadimenti stanno diventando un’abitudine – aggiunge De Nisi -. Scene pericolose per il buon andamento della Sanità, in un contesto nel quale i professionisti del settore sono costretti a operare tra difficoltà risalenti nel tempo.
È vero che la carenza dei medici non aiuta, ma sembrerebbe che dopo la visita i pazienti resterebbero nel Pronto Soccorso in attesa di un posto letto con la conseguente necessità di assistenza continua di tipo infermieristico e, soprattutto, socio – assistenziale.
Tutto ciò accende l’ira dei pazienti e dei “parenti” da cui scaturiscono episodi di collera che si trasforma spesso in episodi di violenza fisica nei confronti degli operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni estreme».
Un quadro difficile, nel quale «ci si mette anche i pochi infermieri operanti al Pronto Soccorso e la carenza di Oss senza sottovalutare che durante i turni di notte è disponibile un solo operatore socio – sanitario», evidenza ancora De Nisi.
Da qui la conclusione: «Si impone, come necessario, incrementare il numero del personale socio – assistenziale oltre un posto di fisso di Polizia».