Agricoltura, Parentela (M5s) scrive ad Oliverio "Si lavori per un'agricoltura che rispetti la terra e la nostra salute"
«Il Governatore della Regione Calabria, nonchè assessore all’agricoltura, Mario
Oliverio lavori seriamente per arrivare ad una conversione bioecologica dell’agricoltura
calabrese, escludendo le pratiche del diserbo con prodotti chimici come il glifosate
a vantaggio di sistemi agroecologici preventivi». È quanto sostiene il deputato
M5s Paolo Parentela membro della commissione agricoltura alla Camera dei Deputati,
che in una dettagliata lettera inviata al governatore, ha descritto i rischi per
la salute e per l’ambiente rappresentati dall’utilizzo di diserbanti chimici
in agricoltura. «È necessario ed urgente – aggiunge il parlamentare – adottare
provvedimenti per la proibizione dell’uso di diserbanti in agricoltura, nella pulizia
delle strade e delle aree pubbliche su tutto il territorio regionale, come abbiamo
già proposto in una proposta di legge ed in una mozione approvata in parlamento.
I rischi per i cittadini sono troppi, è infatti dimostrata la corrispondenza tra
l’utilizzo del glifosate e malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie
neurologiche. Il nuovo rapporto nazionale pesticidi nelle acque pubblicate dall’Ispra,
conferma la presenza nelle nostre falde acquifere di queste sostanze dannose per
l’ambiente e per la salute dei cittadini. I pesticidi contaminano il 63,9% dei
laghi e dei fiumi italiani e più di un terzo delle falde acquifere, anche profonde».
Il Cinque Stelle continua: «E’ vergognoso il fatto che anche quest’anno mancano
i dati relativi alla Calabria nel rapporto dell’Ispra. L’anno scorso attraverso
con un’interrogazione parlamentare avevo chiesto al governo di sollecitare la regione
Calabria a trasmettere i dati all’Ispra, cosa che anche quest’anno non è avvenuta.
Per questa ragione ho chiesto ad Oliverio di attivarsi urgentemente per intimare
l’Arpacal a comunicare i dati relativi all’inquinamento da pesticidi ed erbicidi
delle nostre acque. È inspiegabile l’immobilismo dell’ente regionale, che dovrebbe
lavorare per monitorare e salvaguardare l’ambiente in Calabria, ma sono tanti i
rapporti ambientali per cui mancano i dati della nostra regione. La politica interviene
su questi enti soltanto quando sono necessarie nomine per far scaldare qualche poltrona,
mai per sollecitarne un funzionamento efficiente».
«La Calabria – conclude Parentela – deve sfruttare al meglio la propria vocazione
naturale verso la coltivazione di prodotti biologici di qualità rispettando la biodiversità.
L’utilizzo della chimica in agricoltura non rappresenterà mai per la Calabria
un vantaggio competitivo determinante. Solo il con vero rispetto della terra possiamo
garantire qualità e benessere. La transizione verso l’agroecologia è la strada
che devono intraprendere al più presto la Calabria ed il nostro Paese».