Agrigento: morto uomo aggredito da due cani
redazione | Il 23, Apr 2012
Aidaa chiede un piano di sterilizzazioni
Agrigento: morto uomo aggredito da due cani
Aidaa chiede un piano di sterilizzazioni
AGRIGENTO – Purtroppo non ce l’ha fatta il signor Calogero Profeta di 73 anni morto dopo essere stato aggredito da due cani Corsi (grossa taglia) mentre si trovava in un appezzamento di terreno a Campobello di Licata in provincia di Agrigento. L’uomo è morto mentre in ambulanza veniva trasportato in ospedale a causa delle ferite procurate dai morsi dei due grossi cani. La morte di un uomo è sempre un fatto gravissimo e irrimediabile per questo AIDAA esprime le proprie condoglianze alla famiglia del signor Profeta. Ma allo stesso tempo chiede che i cani siano salvati e rieducati e non siano soppressi. Non è con l’uccisione dei cani che si risolve il problema ma con l’educazione alla loro gestione e con un piano importante contro il randagismo che parta proprio dalla Sicilia con una massiccia campagna di sterilizzazione dei randagi e di controllo degli animali sul territorio. Non è con una nuova legge o con “tavolini istituzionali” che si affrontano e si risolvono i problemi ma con fondi strutturali che permettano la riduzione del proliferare dei cani randagi e questo può avvenire solo attraverso una sterilizzazione di massa e per quanto riguarda invece la gestione dei cani da parte dei loro proprietari, specialmente se si tratta di cani di grossa taglia è fondamentale che si istituisca il patentino obbligatorio per coloro che li posseggono e che le forze dell’ordine e quelle preposte ai controlli non si sottraggano a tali compiti e che coloro i quali non ottemperano le disposizioni di legge in materia di tenuta degli animali (compresi i corsi di educazione comportamentali) devono essere sanzionati. Quindi questa morte non sia vana. Non si risolva tutto uccidendo due cani ma serva per aprire una volta per tutte un confronto serio tra le autorità veterinarie, politiche ed istituzionali perché venga applicata in maniera rigorosa la normativa nazionale e regionale contro il randagismo e vengano praticati i controlli a tappeto sulla gestione dei cani di grossa taglia da parte di proprietari a volte incapaci di gestire questi animali.
ITALIA: CANI RANDAGI A RISCHIO STRAGE – NEL 2011 AMMAZZATI 17.000 CANI
Una strage limitata, strisciante, non conosciuta che ogni anno fa almeno 17.000 vittime * tra i cani randagi in Italia. Una strage vera e propria, non certo nei termini di quanto avviene in Ucraina, in Romania, in Albania ed in altri stati europei, ma una strage che si nasconde dietro i cani uccisi nei parchi, ma anche nei giardini condominiali o privati con le polpette avvelenate. Cani passati per le armi in maniera silente specialmente nel sud Italia dove molti cani vengono raccolti e uccisi a fucilate. Cani uccisi dai cacciatori, o cani uccisi dopo essere seviziati da bande di ragazzini sadici. Tutte queste concause messe insieme nel corso del 2011 hanno portato alla somma di 12.000 cani uccisi, ai quali vanno aggiunti i circa 5.000 cani rinvenuti morti ammazzati sulle strade ed autostrade italiane. Una vera e propria strage strisciante ma non per questo meno grave di altre stragi. Ora con l’aggravarsi della crisi e l’avvicinarsi della stagione estiva sono in molti a prevedere un ulteriore aumento di abbandono di animali con il conseguente aumento di cani uccisi investiti su strade ed autostrade ed allo stesso tempo un maggior numero di cani uccisi attraverso i bocconi avvelenati che vengono sparsi non solo nelle campagne ma anche e soprattutto nei giardini e nei parchi cittadini. A questo occorre aggiungere il fatto che l’aumento in questi mesi di persone morte a seguito di aggressioni da parte di branchi di cani randagi, ed il numero di randagi libero sul territorio nazionale che ammonta a circa un milione di esemplari** dei quali circa 700.000 concentrati nelle regioni del mezzogiorno e nelle isole sta portando diverse persone a parlare di tornare a uccidere i randagi per ridurne il numero attraverso una vera e propria caccia di selezione. Il rischio di una vera e propria strage sta dietro l’angolo anche a causa del fatto che i canili sono pieni e che purtroppo anche da noi sono in riduzione le adozioni dei cani ospitati nei canili pubblici e delle associazioni. Da qui la decisione di AIDAA di denunciare, pur senza allarmismi il rischio che quella che gia è una strage in atto rischi di trasformarsi in una vera e propria strage strisciante con vittime predestinate migliaia di cani. AIDAA propone invece da subito un piano di sterilizzazioni di massa, nuovi fondi da governo e regioni per le campagne di sterilizzazioni e utilizzo per le regioni del sud della veterinaria militare proprio al fine di procedere in tempi rapidi alle sterilizzazioni delle moltissime migliaia di cani randagi. Infine AIDAA chiederà nei prossimi giorni un incontro ufficiale con il sottosegretario alla sanità Cardinale per proporre il proprio progetto di tutela dei randagi e di incentivazione della sterilizzazione come unico metodo per il controllo del randagismo in Italia.
• * FONTE: segnalazioni dirette AIDAA, segnalazioni contenute in 77 periodici e quotidiani nazionali e locali, segnalazioni raccolte via web e facebook relative al periodo 1 gennaio- 31 dicembre 2011
• * * FONTE: stime delle anagrafe canine regionali relative a periodo 2007-2011
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