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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 GENNAIO 2025

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Aidaa: zoorastia tra Italia e Svizzera

Aidaa: zoorastia tra Italia e Svizzera

| Il 13, Ott 2012

Le carte in Procura

Aidaa: zoorastia tra Italia e Svizzera

Le carte in Procura

 

 

ROMA – Una serie di esposti sono stati inviati mezzo raccomandata a.r alle procure della repubblica di Varese, Como, Milano e Cremona e al procuratore pubblico del canton Ticino a Lugano in merito alle segnalazioni giunte in questi giorni all’associazione italiana difesa animali ed ambiente in merito alle pratiche di zoorastia ed i collegamenti tra alcuni delle persone segnalate e siti pornografici di animalsex con filmati e foto di scene di sesso con animali e rapporti completi di giovani donne (minorenni) con animali in particolare cani, cavalli e maiali.

IL FATTO

Sabato scorso una donna di Como ha chiamato l’associazione AIDAA per denunciare l’esistenza di un gruppo operante tra Lombardia e Canton Ticino dedito ad orge sessuali con animali in particolare cani e cavalli, e subito dopo la telefonata la donna inviava all’indirizzo segnalazionereati@libero.it di AIDAA una email contenti un gruppo di indirizzi di posta elettronica che accompagnavano una email esplicita con la quale si invitavano le persone interessate a dare conferma per la serata di sesso.

L’INDAGINE

Abbiamo fatto una serie di controlli diretti ed indiretti con gli indirizzi di posta elettronica, sia attraverso i social-network, sia scrivendo direttamente alle persone prima di rende pubblico tutto abbiamo ricostruito un quadro interessante di attività di sesso con animali e ricerca di animali particolari (cani di grossa taglia) attraverso annunci sui siti specializzati per rapporti particolari, in alcuni casi ci è stato spiegato che vengono contattate anche prostitute o prostituti per le pratiche di natura omosessuale con animalia pagamento ed abbiamo trovato che uno dei capigruppo è collegato ad un sito pedopornografico di sesso con animali.

LE LOCATION

Tre le location individuate dove si sarebbero svolti questi inconti. In un paese non meglio identificato nella provincia di Cremona, forse nella stessa abitazione del capogruppo o in un locale scambista situato nella zona del cremonese, una casa di Fagnano Olona in provincia di Varese e l’appartamento del professionista luganese nella immediata periferia della città svizzera.

LE PERSONE COINVOLTE

Sono nove le persone che hanno risposto alle nostre mail o che sono stati individuati come frequentatori assidui del gruppo, in particolare 3 donne (tra cui due coppie) residenti nella provincia di Varese, Cinque persone residenti nella provincia di Como di cui due uomini che partecipano solo a festini di zoorastia gay, tre persone residenti nel milanese tra cui un medico individuati attraverso facebook ma che risultano essere solamente invitati a questi incontri, cosi come una giovane donna residente a Sondrio ed un uomo di 50 anni residente nell’alto Lario Lecchese, anche in questo caso le persone hanno confermato via email di essere state invitate ma di non aver mai partecipato a loro dire alle orge. Il capogruppo risulta residente a Cremona, cosi come un’altra persona. Vi sono anche alcune persone la cui città non è identificata che a detta della donna che ci ha telefonato sarebbero i procacciatori di cani e cavalli usati per queste pratiche. “L’affitto degli animali” sarebbe pagato da 200 a 500 euro per un pomeriggio o la nottata. Si tratta di animali a detta sempre dei partecipanti spesso “gia addestrati”.

LA PEDOPORNOGRAFIA E ALTRI CONTATTI

Esistono due indirizzi tra cui il capogruppo cremonese ed una donna di varese presenti spesso in una chat (usano lo stesso nik-name della posta elettronica) di un sito pornografico con animali gia denunciato in passato per la presenza di filmati di zoorastia con protagonisti bambine europee e presumibilmente italiane costrette a scene di sesso esplicito con animali.

LA PETIZIONE EUROPEA

Aidaa nello scorso mese di giugno ha inviato una petizione al parlamento Europeo per chiedere che la zoorastia sia considerato un reato penale punibile con il carcere e per questo sta raccogliendo firme con una petizione online firmabile all’indirizzo www.firmiamo.it/zoorastia-sia-reato.

AIDAA: IN CINQUE GIORNI IN VENTIMILA CHIEDONO CHE LA ZOORASTIA SIA REATO

ROMA – In poco meno di 5 giorni ventimila persone hanno firmato o messo il “mi piace” (che per il popolo di facebook equivale ad una adesione) alla proposta di AIDAA di rendere reato penale la zoorastia (sesso con animali) per il quale prevedere una pena certa carceraria (da scontare) ed una multa non inferiore a 50.000 euro (in aggiunta al carcere) da destinare alle politiche di tutela degli animali. AIDAA nel mese di giugno ha inviato una proposta simile all’Unione Europea (commissione petizioni del parlamento europeo) per chiedere che la zoorastia sia un reato esteso a tutti i paesi membri dell’Unione, questione che è ora al vaglio della stessa commissione. In Italia purtroppo questa pratica di per se non è reato, ed al massimo con buona volontà è possibile tentare l’applicazione delle pene previste dal codice per il reato di cui all’articolo 544 e successivi inerenti al maltrattamento degli animali. Da qui la proposta di AIDAA semplice sulla quale si stanno riversando le adesioni di decine di migliaia di italiani, firme ed adesioni che a fine ottobre saranno inviate all’Unione Europea ed al governo in modo che possa prenderne atto e decidersi finalmente a promuovere una legge che consideri la zoorastia per quello che è: un reato orrendo contro gli animali e contro natura. “Siamo felici di questa massiccia adesione – ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA – che sta avvenendo prevalentemente via Facebook con gli utenti che cliccano sul mi piace, che di fatto rappresenta un’adesione all’iniziativa stessa. Vogliamo ora, da qui a fine mese, lavorare per incrementare anche le firme raccolte fuori dal circuito dei social network in modo da arrivare a 50.000 adesioni tra firme dirette e firme virtuali da facebook e dagli altri socialnetwork. Oramai- conclude Croce- buona parte del popolo dei socialnetwork si esprime in via diretta con il tasto mi piace e questo è per noi altrettanto importante quanto apporre il proprio nome e cognome, perchè dai mi piace si risale comunque alle persone che lo hanno messo”.