Aieta, proseguono lavori laboratorio pensiero europeista Il racconto del secondo giorno della Summer School “Giornate d’Europa”
Mediterraneo e politiche europee sono l’argomento introduttivo della seconda giornata della Summer School “Giornate d’Europa”. Ad aprire i lavori è Elena Calandri, docente di Storia delle relazioni internazionali e dell’integrazione europea presso l’Università degli Studi di Padova. La sua lezione “Unione europea e Mediterraneo”, si è svolta come excursus storico delle tappe salienti della storia della Comunità europea, con un occhio di riguardo puntato al Mediterraneo ed alla necessità di politiche di sostegno allo sviluppo dello stesso, alla Turchia contemporanea ed alle relazioni con l’Europa, partendo dall’approfondimento delle relazioni internazionali della seconda metà del Novecento.
A seguire nei lavori della Summer School, per il Quinto Ciclo di Seminari Tematici sui Fondi Comunitari FESR e FSE, Menotti Lucchetta – Dirigente del servizio Ricerca e Innovazione – è intervenuto sul tema “Innovazione e ricerca; il ruolo del Pubblico. L’esperienza Calabria”. Per il programma POR Calabria 2014/2020, l’obiettivo tematico “ricerca e innovazione” prevede l’investimento di circa 210 milioni di euro per il sostegno a poli tecnologici ed università per la realizzazione di infrastrutture e servizi per l’innovazione. Ci si è domandati se innovare sia sempre sinonimo di successo: le statistiche danno una risposta negativa ma è necessario impegnarsi sulla strada dell’innovazione, intesa come rinnovamento organizzativo, del prodotto, del processo e del settore marketing. Se la ricerca è una sfida per lo più concettuale, ad alto rischio ed a lungo termine, l’innovazione è creazione di valore a breve termine e con un rischio quantificabile. Ed è proprio su ricerca, innovazione e giovani che la Regione Calabria intende continuare ad investire, proiettandosi sempre più in una dimensione imprenditoriale ed europea.
Consuelo Nava, docente di Sostenibilità e innovazione presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ha tenuto su “Innovazione sostenibile e sociale per una nuova geografia economica e umana dell’Europa dei giovani”. Quello che è emerso dal suo intervento è che “l’Europa è una città, che deve diventare ambiziosa rispetto agli spazi della democrazia e del valore della cittadinanza (valore squisitamente europeo). Ha anche le sconnessioni e le debolezze delle città, i centri e le periferie: per essere davvero unione, per essere comunità, nessuno dovrebbe rimanere indietro. Tra l’altro in questo momento l’Europa è uno dei territori più ampi e con più diversità da ogni punto di vista, proprio come le nostre città. Le aree urbane più importanti non hanno solo i residenti nativi ma stanno accogliendo nazionalità diverse. Il futuro andrà in questa direzione: l’Europa Occidentale crescerà solo del 2%, tutta l’Europa crescerà grazie all’arrivo di altre nazionalità. È ormai un co-territorio”. Cosa difendere, allora, in Europa? “Le differenze, le diversità, l’identità. Appartenere all’Europa deve voler dire appartenere ad un territorio che ha delle differenze, delle minoranze religiose o linguistiche che devono diventare valore. Dobbiamo inoltre difendere la capacità creativa dell’Europa, che è la prima unione di stati ad aver lanciato il tema della creatività per i giovani. Infine, dobbiamo difendere l’Europa in quanto portatrice di pace: tutti coloro che la minano e ambiscono a diventare europei devono produrre scenari di pace, anche con la loro politica nazionale. Chi non ha questo valore come generatore di cambiamento e resistenza, in Europa, non è europeo e non lo può diventare”.
Nel pomeriggio, il fil rouge del tema di Giornate d’Europa è scivolato nelle mani di Donatella Loprieno, docente di Diritto Pubblico, esperta di diritto dei migranti che ha sviluppato il tema “L’Europa e i suoi muri”.
L’Europa è ancora il giardino dei diritti? L’unione, nata come spazio ideale di libertà, giustizia e sicurezza vede applicati questi principi solo ai cittadini membri. Prendendo in considerazione anche la crescente paura della minaccia terroristica e l’incapacità a trasformare l’emergenza migranti in azioni rigorose, risulta sempre più necessaria una rivoluzione basata sulla solidarietà, prendendo spunto anche da comuni come Acquaformosa e Riace, virtuosi esempi di integrazione e rinascita grazie al riconoscimento dei movimenti migratori come portatori di ricchezza.
L’intensa giornata dei corsisti del laboratorio di pensiero europeista si è conclusa con la testimonianza de L’orma editore, nata dalla volontà di Marco Solari Federici e Lorenzo Flabbi, simbolo dell’editoria che sa essere veicolo culturale ed imprenditoria.
Lo scopo che si propone la casa editrice è la diffusione di una visione europea, tramite la pubblicazione in Italia di autori europei. La realtà editoriale si è così introdotta nel programma della Summer School, attraverso le due figure dei fondatori (introdotti dal giovane scrittore Nicola H. Cosentino) che hanno vissuto l’Europa ed intendono portare in Italia quello che in Europa si muove, rafforzando la diffusione della cultura in un momento in cui l’Europa sembra sfiorire.
Il percorso di “Giornate d’Europa” entra nel vivo ora dopo ora, sull’onda dell’entusiasmo di corsisti, docenti ed ospiti, sempre più spronati al dibattito costruttivo.