Ali: “Rimborsi facili alla Regione? Dimettetevi subito”
redazione | Il 05, Apr 2013
“Se l’indagine, portata avanti dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria, dovesse trovare riscontro probatorio – tanto da poter essere sostenuta utilmente in un dibattimento, ci troveremmo di fronte all’ennesima truffa ai danni dei cittadini calabresi”
Ali: “Rimborsi facili alla Regione? Dimettetevi subito”
“Se l’indagine, portata avanti dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria, dovesse trovare riscontro probatorio – tanto da poter essere sostenuta utilmente in un dibattimento, ci troveremmo di fronte all’ennesima truffa ai danni dei cittadini calabresi”
“Le agenzie di stampa di questi giorni hanno evidenziato che sono tutti capigruppo
in carica o ex capigruppo i dieci politici indagati dalla Procura della Repubblica
di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi illeciti ottenuti dai
consiglieri regionali dei gruppi di Palazzo Campanella negli anni che vanno dal 2010
al 2012. Rimborsi facili? Sembra proprio di si! Gratta e vinci (gratta e perdi per
i cittadini), spesa al market, pagamento tasse personali, pagamenti giochi ludici
(night club), palestre ecc. ecc. Se l’indagine, portata avanti dalla Procura distrettuale
di Reggio Calabria, dovesse trovare riscontro probatorio – tanto da poter essere
sostenuta utilmente in un dibattimento, ci troveremmo di fronte all’ennesima truffa
ai danni dei cittadini calabresi! Il procedimento dovrà fare il suo corso, così
si dice in gergo giudiziario, ma dove sono l’etica e la morale della politica? C’è
un movimento spontaneo che sta crescendo anche nella società desideroso di buon governo
con al centro l’etica e la morale nel fare politica”. ALI per la Calabria sottolinea
“che i cittadini calabresi chiedono risposte” e l’attuazione, vera, del palazzo di
vetro della Pubblica Amministrazione. Lo chiedono, per come lo chiediamo, agli stessi
amministratori indagati ancor prima che alla Magistratura obbligata alla riservatezza
sulle indagini in corso. Questa nota non vuol essere “giustizialista” bensì, in aderenza
al principio della giurisdizione collegato alla presunzione di non colpevolezza,
sollevare un problema etico che impone alle forze politiche regionali la discussione
pubblica in aula (in diretta stream Tv) della vicenda e la valutazione di una, eventuale,
mozione di sfiducia. Riteniamo che ciò sia un passaggio istituzionale dovuto ai cittadini
calabresi. Dovuto e diretto. Per i cittadini, molto più comprensibile di qualsiasi
tattica ostruzionistica o defensionale. Ciò non toglie che la discussione in aula,
davanti ai cittadini calabresi, dovrebbe essere solo il primo passo di una serie
di scelte che responsabilmente devono portare dentro l’aula del Palazzo regionale,
il sentire dei cittadini, i primi a chiedere alla politica un salto di qualità e
una svolta di dignità”.