“Alla Via Crucis per le vittime della SS 106 mandiamoci certi amministratori dell’alto ionio cosentino”
redazione | Il 23, Mar 2014
L’ammodernamento del megalotto 3 al centro delle riflessioni di Fabio Pugliese
“Alla Via Crucis per le vittime della SS 106 mandiamoci certi amministratori dell’alto ionio cosentino”
L’ammodernamento del megalotto 3 al centro delle riflessioni di Fabio Pugliese
Riceviamo e pubblichiamo:
Il tema dell’ammodernamento del
Megalotto 3 – che riguarderà la strada Statale 106 ionica calabrese nel tratto
compreso tra Sibari e Roseto – è così importante da meritare l’interessare
ed
il coinvolgimento non solo degli
abitanti dell’alto ionio ma anche quello del resto della Calabria e, più in
generale, della Calabria ionica. Si parla, infatti, dell’unica e la sola
grande infrastruttura che nascerà da qui al prossimo decennio in Calabria!
È doveroso constatare – con non poca amarezza – il totale disinteresse
che invece questa grande infrastruttura suscita nella nostra regione. Eppure
si tratta di un’opera che contribuirà a ridurre i sinistri e, quindi, i feriti
e le vittime su quella che ormai è conosciuta da tutti come la “strada della
morte”! Non è poco a quanto pare!
A tutto ciò occorre aggiungere,
inoltre, che questa infrastruttura stravolgerà il corridoio ionico calabrese
migliorando la mobilità di un’area considerevole, farà si che la velocità media
di spostamento aumenterà mentre le ore di viaggio si ridurranno così come il
consumo di carburante e delle emissioni inquinanti.
Quest’opera avrebbe non poche
ripercussioni – in termini positivi ovviamente – sull’economia dell’alto
ionio
ma, soprattutto, contribuirebbe allo
sviluppo dell’intera sibaritide. Inoltre, potenzierebbe di fatto il Porto
di Corigliano oggi praticamente inutilizzato e domani certamente più sfruttato
dal momento che nascerebbero i presupposti affinché attraverso un circuito
praticamente autostradale sarebbe più facile raggiungere Bari, Salerno, il Nord
Est e il Nord Ovest d’Italia.
In ultimo, la realizzazione di
questa infrastruttura andrebbe ad
attenuare il futuro sempre più compromesso di questo territorio, dei suoi
abitanti e, soprattutto dei giovani di oggi e delle future generazioni.
Nella desertificazione culturale
presente oggi in Calabria non stupisce che esistano – su un’opera così
importante – bassissimi interessi legati a piccolissimi amministratori (alla
loro necessità di consensi, alle loro promesse di lavoro, alle loro clientele,
ecc.), tali da far bollare questa opera prima come un’opera strategica e,
quindi, irrinunciabile e poi come qualcosa che avrà un impatto devastante sul territorio
compromettendolo in modo irreparabile.
L’unico impatto devastante sul territorio calabrese lo hanno da sempre
alcuni amministratori, la loro capacità di banalizzare accadimenti
d’importanza cruciale per il futuro della nostra terra ed insieme la loro
totale incapacità di guidare con coraggio e lungimiranza i propri territorio
verso scelte coraggiose, necessarie e di cambiamento verso il progresso e lo
sviluppo. Dobbiamo iniziare a capire che se la Calabria è il fanalino di coda
dell’Europa il merito è solo loro!
Per fortuna non tutti sono uguali! Sono orgoglioso di apprendere
dalla stampa che nell’alto ionio sono presenti anche sindaci che a dispetto di
altri ritengono questa opera una “occasione
unica di sviluppo”. Sindaci che rispetto ad altri (impegnati a promettere
posti di lavoro ad operai ed a ditte e non aggiungo altro…), con serietà e
determinazione fanno capire che l’Astaldi–Impregilo (la ditta vincitrice dei
lavori), non assumerà dei “raccomandati”
per realizzare questa infrastruttura ma solo personale qualificato e, quindi,
occorre “darsi da fare” e dar vita a
“corsi di formazione professionali”
che possano permettere al territorio dell’alto ionio di poter ottenere da
questa grande opera il maggior profitto possibile in termini occupazionali.
Queste sono parole serie e sagge!
Altri amministratori dell’alto
ionio, invece, dovrebbero riflettere. Farsi un esame di coscienza!
A quest’ultimi consiglio un giorno di vacanza.
Un viaggio a Bovalino in
provincia di Reggio Calabria per il prossimo venerdì 28 Marzo 2014 dove si
terrà una manifestazione, organizzata dal Gruppo Diocesano “Un figlio in cielo”
della Diocesi di Locri-Gerace.
Dopo il viaggio, se arriveranno
vivi, potrebbero fare due passi partecipando al corteo che partirà dalla piazza
antistante la Chiesa di S. Nicola e sarà accompagnata dall’Amministratore
Diocesano Mons. Cornelio Femia che celebrerà la messa conclusiva.
Questo importante appuntamento in ricordo di tutte le giovani vite
perdute sulla strada Statale 106 ionica ha come scopo quello di sensibilizzare
tutti, sia al ricordo, sia alla prudenza stradale. Pertanto sarà anche un
motivo per sensibilizzare le autorità competenti affinché la sicurezza
stradale, e specialmente sulla grande arteria di comunicazione Jonica
Calabrese, la SS 106, possa giungere a fasi importanti di ammodernamento e
messa in sicurezza, per tutti gli automobilisti.
Non sarebbe una cattiva idea se
questi piccolissimi amministratori dell’alto ionio accettassero questo mio
consiglio: questo viaggio li aiuterebbe
a capire quali sono le loro responsabilità, li aiuterebbe a considerare un
futuro senza più fiori sull’asfalto e, soprattutto, li aiuterebbe a riflettere
sula grandezza del dono della vita che deve essere salvaguardato!
Fabio Pugliese