Allarme sanità nella Piana di Gioia Tauro
redazione | Il 27, Giu 2012
Cgil: “La costruzione dell’opsedale unico è nelle mani dei sindaci che però sanno solo esibirsi in infinite dispute sterili e campaniliste, cercando di dare un alibi per il mancato avvio dei lavori al presidente Scopelliti”
di DANILO LORIA
Allarme sanità nella Piana di Gioia Tauro
Cgil: “La costruzione dell’opsedale unico è nelle mani dei sindaci che però sanno solo esibirsi in infinite dispute sterili e campaniliste, cercando di dare un alibi per il mancato avvio dei lavori al presidente Scopelliti”
di Danilo Loria
GIOIA TAURO (RC) – La sanità nella Piana di Gioia Tauro è in netta difficoltà. Come già abbiamo trattato in vari articoli, le lacune sono tantissime. Anni di cattiva gestione, tagli e riduzioni hanno reso impossibile “fare” una buona sanità. Non si è fatto altro quindi, che depotenziare in maniera inequivocabile l’intero sistema ospedaliero. Questo ha creato allarmismo tra i cittadini, i quali si sentono defraudati rispetto ai loro diritti di essere curati se in difficoltà di salute. I ritardi nell’arrivo delle ambulanze e dei soccorsi, la mancanza di ospedali atti a garantire ricoveri e cure, le liste di attesa infinite, le strutture non idonee o in decadimento (come l’ospedale Maria degli Ungheresi di Polistena sprovvisto da circa un anno di acensori) sono tra i principali problemi da risolvere. A nulla servono le rassicurazione dell’Asp e dei responsabili, perchè la situazione è visibile da molto tempo. Servirebbe, in maniera chiara e seria, un piano per ripristinare una sanità con la S maiuscola per dar conforto e tranquillità ai pazienti (e familiari) bisognose di cure. La Cgil della Piana di Gioia Tauro è convinta che “oggi avere una struttura in grado di essere ampliata è fondamentale. Il futuro del nuovo ospedale – ricorda il sindacato – è nelle mani dei sindaci della Piana che, purtroppo, si stanno esibendo in infinite dispute sterili e campaniliste. Un atteggiamento comportamentale – continua – utile solo a dare un alibi per il mancato avvio dei lavori al presidente Scopelliti e per determinare che infrastrutture lombarde, magari, consumi più risorse in consulenza di quante poi ne verranno effettivamente spese per la realizzazione dell’opera”.
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